Di Noto: "Nel Liechtenstein il 23 giugno la giornata dell’orgoglio pedofilo"

di Gioia Camei

CRONACA (http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=3&id_articolo=3303)

Roma 9 Giugno 2007 ore 17:36
Abbiamo denunciato una pedofilia strisciante. Abbiamo accusato la società di chiudere gli occhi di fronte a quello che non è più l’orrore degli orchi, ma una pedofilia che sta diventando moda. Che entra nelle scuole, nelle case, che pervade il web. Che fa cadere la barriera dell’illecito e si insinua nelle nostre vite. Trasformandoci in diffusori anche involontari di immagini. Ma ciò che c’è di peggio è che lolite e profumi di bambini servono per eccitare le fantasie. Attenti anche a come si parla di pedofilia. Il video del Vaticano ha procurato anche molti danni. Contro la pedofilia si va soprattutto ricostruendo un tessuto sessuale morale. Che non è proibizionista. Ma, come dice Roberto Benigni, "l’amore è educazione".
La triste conferma alle battaglie che sul piano culturale Comincia l’Italia sta conducendo viene da queata notizia. Pedofili italiani pare si affidino alla riservatezza del Liechtenstein per propagandare le loro idee e avrebbero in mente di celebrare la giornata dell’orgoglio pedofilo. D’altro canto monsignor Bagnasco lo aveva detto pochi giorni che gli recapitassero alcuni proiettili come minaccia. La giornata dovrebbe tenersi il prossimo 23 giugno. Nel piccolo Stato tra Svizzera e Austria i pedofili avrebbero trovato un porto franco telematico in cui collocare indisturbati i loro siti.
A fare la scoperta e’ stata l’Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.it) di don Fortunato Di Noto, che ha denunciato tutto alla Polizia postale italiana e segnalato i siti allo Scoci (Servizio di coordinamento perla lotta contro la criminalita’ su Internet) svizzero. Ciò a dimostrazione che è sbagliato generalizzare le accuse contro la Chiesa. La pedofilia è senza barriere. Non risparmia nè la scuola, nè gli ambienti più alti e impensabili. E sbaglia chi crede che non vi possa essere una doppia vita perfetta, che i bambini mentano. Quasi mai quando riferiscono disagi così profondi. Ma neppure la lotta alla pedofilia, questa pedofilia, è fatta odio. Qui è il secondo errore. Occorre invece portare a galla, dare sicurezza anche ai pedofili, dicendo che si può e deve uscire subito da questo circuito appena si manifesta il minimo sintomo. Occorre parlare. La richiesta del presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, di far calare il silenzio sui bambini di Rignano è assurda e incomprensibile. Se non che pensando al peggio. I bambini di Rignano hanno invece bisogno di calore sociale, sopprattutto le loro famiglie, bisogna parlare di loro, bisogna che l’opinione pubblica si interessi ai loro processi. La tutela è implicita. Il silenzio è la loro morte.
Parlare di pedofilia, dunque. Nelle scuole, nelle case, nelle famiglie, tra giovani. Senza dermonizzare. Aiutando i bambini a capire ma anche chi è incline a non chiudersi nell’angolo buio delle proprie insufficienze morali. La luce del sole va portate nei cuori anche più scuri.
Da oscurare sono invece i portali pedofili. Dietro ai quali vi è un racket, quello sì non pedofilo, ma che fa illeciti profitti. Contro cui si è mossa l’Associazione di Don Di Noto: "Oscurare questi portali e individuare chi da 10 anni celebra impunemente la Giornata, nient’altro che l’orgoglio della violenza sui bambini". Don Di Noto sottolinea che in vista della Giornata c’e’ stato un inquietante aumento dei siti internet dedicati all’abuso di minori.
Il sacerdote ha annunciato di averne denunciati ben 1.532 alla polizia postale di Catania In particolare, i portali presi di mira da Meter non sono quelli per cosi’ dire ’classici’, contenenti fotografie o filmati di violenze su bambini di pochi mesi o, a volte, giorni. La minaccia che proviene da questi siti e’ piu’ sottile. La pedofilia infatti sta cercando una legittimazione a livello culturale attraverso il ’boyloving’, una forma di amore per i bambini che vive nelle zone grigie tra abuso sessuale e attenzioni troppo ’particolari’. E lo fa grazie ad Internet. Il tutto nel silenzio piu’ totale.
"Da 15 anni che denunciamo queste cose’ - dice don Fortunato - da tanti anni la pedofilia culturale prolifera grazie ad una potente e strisciante lobby’. Cosi’ potente ’da fare passare per buona la pedofilia". Nel 2004 in Italia (su denuncia di Meter) e’ stata condannata una persona per apologia di delitto di pedofilia. "Il problema e’ che sono migliaia in tutto il mondo: dall’Italia al Cile, alla Spagna, passando per America, Australia, Cina, Russia’. E’ stato troppo sottovalutato il fenomeno. Se ne accorgono solo ora".
No, Don Di Noto la gente ancora non se n’è accorta. E molti non sanno cosa è successo ai loro figli.
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Domenica, 10 giugno 2007