Pedofilia preti
Don Gelmini indagato

di red

Uno dei preti simbolo della destra italiana è sotto inchiesta per pedofilia. Don Pierino Gelmini, noto per le sue comunità di recupero per tossicodipendenti, è da alcuni mesi sotto inchiesta da parte della procura della repubblica di Terni. Come era prevedibile a sua difesa sono scesi tutti i big dei partiti di destra. Si cerca di criminalizzare i ragazzi che lo stanno accusando, puntando sul fatto che si tratta di ex ospiti della comunità di don Gelmini, tossicodipendenti la cui testimonianza quindi non avrebbe alcun valore. Questa tesi viene riportata anche nell’articolo del quotidiano La Stampa di Torino (che di seguito riportiamo) che per primo ha tirato fuori la notizia.
Ma la vicenda pare sia molto più antica. Su alcuni blog, ed anche sul nostro sito, stanno giungendo testimonianze di persone di 60 anni che riferiscono di episodi di pedofilia che avrebbero avuto per protagonista proprio don Gelmini per lo meno 50 anni fa. Ed è probabile che stiano per venire alla luce testimonianze molto forti che non lasceranno adito a dubbi.
Ovviamente non siamo noi a giudicare o ad emettere sentenze, ci mancherebbe. Noi possiamo limitarci ad esercitare il diritto di cronaca, a registrare le notizie di pubblico dominio, a favorire il dibattito ed il confronto.
Un auspicio ci sentiamo però di formularlo: che la politica stia fuori da questa vicenda e che la magistratura sia lasciata libera di appurare tutta la verità, nient’altro che la verità.


Abusi, don Gelmini indagato

Alcuni ragazzi della comunità contro il prete anti-droga: molestati sessualmente
FRANCESCO GRIGNETTI
TERNI
L’indagine è segretissima e non c’è da meravigliarsi: dipende dall’altisonanza del nome coinvolto. Don Gelmini, il carismatico sacerdote antidroga, il mitico «don Pierino» che compare spesso e volentieri alla televisione a discettare dei valori che una volta c’erano e che ora non ci sono più, guru di tanti uomini politici, fondatore della Comunità Incontro, è indagato per abusi sessuali.

Lo accusano diversi ex ospiti della sua comunità. Per le strutture di Amelia, al Mulino Silla, in quasi trent’anni sono passati migliaia di giovani tossicodipendenti alla ricerca di una nuova vita. Molti ce l’hanno fatta. Il metodo spesso funziona. Ma secondo quanto risulta alla procura di Terni, non è tutto oro quel che luccica. Dietro il carisma di don Pierino, ci sarebbe un lato oscuro. Un’indicibile linea d’ombra che il sacerdote avrebbe oltrepassato ai danni di alcuni tra i più deboli (psicologicamente e fisicamente) e che ora sono diventati Grandi Accusatori.

C’è imbarazzo, però, negli uffici di giustizia ternani, retti dal procuratore capo Carlo Maria Scipio, a parlare di questa storia. Di più: c’è estrema cautela. E nessuna voglia di cavalcare il caso. Innanzitutto perché è evidente che quest’inchiesta che sporca il nome di don Gelmini si porterà dietro una valanga di polemiche politiche: il sacerdote è un eroe per il centrodestra, un’icona, un punto di riferimento per Berlusconi, Casini, Fini e tanti altri. Secondo, perché si tocca un mostro sacro per tante famiglie italiane, un campione della lotta alla droga, uno che viene addirittura osannato da chi è stato beneficiato. Non soltanto in Italia, peraltro. Il suo metodo comunitario è stato esportato in mezzo mondo. D’altra parte la piaga della droga colpisce dappertutto. E il suo metodo, appunto, funziona.

Terzo elemento di prudenza, che non sfugge alla valutazione dei pm: chi accusa don Pierino sono giovani che hanno avuto o hanno tuttora a che fare con le droghe, insomma sono testimoni non propriamente granitici, qualcuno è anche scivolato nella delinquenza. C’è chi si trova in carcere per piccoli reati e il suo racconto è stato verbalizzato in un parlatorio. Brutto segno per un eventuale dibattimento. E ci si interroga. Magari ci potrebbero essere motivi di risentimento. Transfer psicologici da ben ponderare. Passioni che si sono trasformate in odio. Reazioni inconsulte contro un prete che pretendere il rispetto delle sue regole.

E’ un fatto, però, che l’indagine penale è in corso da diversi mesi. E finora non è stata archiviata. Anzi. Sono oltre sei mesi che si ascoltano testimoni, si ricostruiscono vicende piccole e grandi, si cercano riscontri. E’ stato sentito anche l’indagato. Don Pierino, ottant’anni suonati, uno che nella sua vita ne ha viste tante, e ultimamente si sta spendendo per i bambini diseredati del Terzo Mondo, in Brasile o in Thailandia, s’è dovuto trovare un avvocato e con l’assistenza del legale ha subito a Terni un lungo, drammatico interrogatorio. Ora, che sia un sacerdote di polso, dal carattere fumino, e dalla battuta pronta, è noto anche al grande pubblico. Figurarsi la sua reazione quando gli sono stati contestati questi e quei racconti, certe accuse infamanti, questioni pruriginose, sesso estorto. Ma tant’è.

Sembra che le dichiarazioni di accusa siano molte e abbastanza concordanti. I racconti, alla fin fine, sono sempre gli stessi. Ruotano attorno a una comunità chiusa dove c’è una figura di enorme carisma che non si limiterebbe a prendersi cura delle anime. Così sarebbe successo in alcuni casi, almeno, a giudicare dai verbali che si sono accumulati nei fascicoli della procura. Su questo aspetto segreto della vita comunitaria al Mulino Silla sono stati interrogati anche molti volontari che bazzicano la comunità, e collaboratori di don Pierino, e sacerdoti, e diversi ex ospiti. Ma su questo capitolo il segreto istruttorio è ferreo e non se ne sa nulla.
Fonte: La stampa web del 3-8-2007
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200708articoli/24377girata.asp



Venerdì, 03 agosto 2007