15 luglio 2008

http://www.huffingtonpost.com/edward-lozzi/papal-bull-false-promises_b_112975.html

"Papa Benedetto ha detto durante i 10 giorni di visita in Australia, che si sarebbe impegnato per ’la guarigione e la riconciliazione conle vittime’ di abusi sessuali perpetuati dal clero cattolico australiano ’come ho fatto già negli Stati Uniti’ qualche mese fa" - citazione dal The Associated Press - domenica 13 luglio 2008.

Papa Benedetto è in Australia e sembra ripetere la stessa manfrina mediatica riguardo le vittime degli abusi sessuali perpetuati dal clero cattolco, così come avvenuto in aprile negli Stati Uniti. Una strategia mediatica ben orchestrata che ha portato molti giornalisti statunitensi ad acclamare ciò che è apparso loro come il coraggio del Papa ad incontrare cinque vittime di abusi sessuali del clero negli Stati Uniti.

A giugno, l’arcivescovo Pietro Sambi, il rappresentante statunitense del Papa, è stato intervistato riguardo la visita del pontefice in aprile e sull’impatto relativo al tema degli abusi sessuali. Sambi ha specificato che l’idea che il Vaticano non fosse consapevole della gravità del problema non esistesse più. "Il Papa ha mostrato finalmente come superare questi fatti umilianti".

Queste sono Fandonie-Papali

Sono un sostenitore di SNAP (Survivors Network of Those Abused by Priests), la maggiore organizzazione di vittime degli abusi sessuali del clero negli Stati Uniti. Conta oltre 8000 membri. Negli scosi cinque anni, la mia emittente ha garantito servizi gratuiti a SNAP durante le battaglie legali delle vittime contro la diocesi di Los Angeles e contro quel mascalzone del cardinale Roger Mahoney, il più potente rappresentante Vaticano degli Stati Uniti. E’ stato proprio questo cardinale che ha ostacolato la giustizia e ha aiutato i propri preti pedofili, molti dei quali sono stati condannati, ma risultano latitanti - per sfuggire all’arresto.

Il documentario candidato all’Oscar "Deliver Us From Evil - Liberaci dal Male" (Lionsgate Films), prodotto da Amy Berg per la CNN’s Amy Berg, forniva prove inconfutabili alle accuse, oltre ogni ragionevole dubbio, su come il Vaticano e i cardinali statunitensi come Mahoney hanno contrastato e minacciato tutti i soggetti coinvolti, compresi legali, vittime, famiglie e parrocchiani.

Per ragioni evidenti Papa Benedetto, nella sua visita di aprile negli Stati Uniti, ha evitato Mahoney in California e la diocesi di Boston (luoghi in cui sono avvenuti numerosi abusi sessuali del clero).

Devo nominare un impianto di Pubbliche Relazioni poiché, negli anni, il Vaticano e la diocesi di Los Angeles hanno assunto i più feroci avvocati ed esperti di immagine che le loro casse potessero assoldare. Mahoney ha anche incaricato Michael Sitrick, controverso esperto di pubbliche relazioni, per contenere i danni. Quando i quotidiani di Los Angeles, tipo il Times, e altre testate, hanno rivelato la cosa, i parrocchiani hanno costretto Mahoney a licenziare Sitrick, ma solo dopo aver sborsato 180.000 dollari nel 2003 per tre mesi di collaborazione. Altro che colletta d’offertorio...

I tre studi legali che la diocesi ha assoldato, insieme ai 660 milioni di dollari di risarcimenti pagati alle vittime di abusi, hanno rappresentato un oltraggio sia per i cattolici che per l’opinione pubblica. Negli ultimi cinque anni la mia azienda ha dovuto controbattere alle bugie, mistificazioni e azioni illegali del cardianle e dei suoi scagnozzi.

L’incontro famoso di Papa Benedeto con le vittime degli abusi sessuali, avvenuto ad aprile negli Stati Uniti non è stato una sua idea. L’incontro è stato imposto al Papa dalle vittime. Queste vittime, sia membri di SNAP che di Voice of the Faithful (VOTF), avevano richiesto l’incontro. Se questo fosse stato negato, avevano promesso dimostrazioni pacifiche in ogni luogo che il pontefice avrebbe visitato.

Eravamo già tutti pronti. Lo scorso anno, alcune vittime appartenenti a SNAP, avevano circondato la cattedrale da mille e una notte del cardinale Mahoney alla periferia di Los Angeles. Si tenevano per mano e vegliavano in silenzio. Ogni adulto indossava una propria foto gigante dell’epoca in cui era stato molestato da un prete o suora della Diocesi. Sì, anche suore! I media ne hanno data ampia notizia, quindi il Vaticano sapeva che facevamo sul serio.

Il Papa infine ha accettato di incontrare le vittime su pressioni interne del Vaticano stesso, sia dell’arcivescovo William Joseph Levana, emerito di San Francisco, promosso di recente a Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che dall’arcivescovo Angelo Amato - segretario della stessa Congregazione.

Pressioni vennero anche da P. Federico Lombardi, il devoto gesuita che è segretario della sala stampa Vaticana. Levana è un esperto nell’evitare le accuse e nell’ostacolare la giustizia. E’ stato invitato a comparire dinanzi alla Corte Federale di San Francisco, ma ha chiesto e ottenuto l’immunità diplomatica. (Vedete, il Vaticano non è roba di religione - è uno Stato. Questo aiuta quando si riceve un ordine di comparizione...)

Dopo l’ultimatum delle vittime ad Aprile, questi prelati Vaticani hanno convinto Benedetto ad incontrare le vittime. Sarebbe troppo lungo spiegare in dettaglio tutte le "condizioni" che il Vaticano ha tentato di imporre per questo incontro.

Papa Benedetto era molto a disagio durante l’incontro con le cinque vittime, persone che hanno subito abusi da preti, le cui vite sono cambiate per sempre. Si è trattato comunque di un incontro privato. Il papa era visibilmente imbarazzato e nervoso durante l’incontro. Benedetto ha promesso di porre fine alle tattiche dei suoi vescovi e di accelerare le dimissioni dei preti pedofili e di provvedere a svincolare dal segreto i documenti utili alle indagini. Ha promesso trasparenza e un luogo adibito alle vittime dei preti pedofili secondo quanto stabilito nel cosiddetto Programma di Sensibilizzazione sugli Abusi Sessuali nella Chiesa.

Infine, l’incontro di aprile è stata una prodezza pubblicitaria di Benedetto. Una penosa recita per i media in cui si fingeva preoccupazione. Tre mesi dopo, nessuna delle promesse è stata rispettata. Come se quell’incontro non fosse mai avvenuto.

Prima di essere eletto, Benedetto era "il cardinale Joseph Ratzinger" - il numero due del Vaticano durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II. Fu proprio lui a convincere il papa a non incontrare le vittime americane degli abusi sessuali del clero, perché si sarebbe fatta "cattiva pubblicità".

Ed ora come papa Benedetto, grazie alla sua opera di ostruzionismo e alla sua scrollata di spalle, i nostri bambini sono ancora a rischio. Ha preferito proteggere i suoi preti e la Santa Madre Chiesa, piuttosto che i nostri figli.

In ogni caso - queste sono solo Fandonie Papali.

Testo Originale
Traduzione di Stefania Salomone

Papal Bull: Sex, Lies and Vatican-tape

Edward Lozzi

Huffington Post (NY)

July 15, 2008

http://www.huffingtonpost.com/edward-lozzi/papal-bull-false-promises_b_112975.html

"Pope Benedict said that during the 10-day visit to Australia he would work for "healing and reconciliation with the victims" of sexual abuse by Catholic clergy there "just as I did in the United States" earlier this year." - Reported by The Associated Press - Sunday July 13, 2008

Pope Benedict is in Australia and apparently about to pull the same media stunt of faux concern for the victims of sexual abuse by Catholic clergy that he pulled in the United States in April of this year. A carefully-orchestrated media strategy that led many US commentators to hail what appeared to them to be the Pope’s courage and decency in meeting with five U.S. victims of clergy sex abuse.

In June, Archbishop Pietro Sambi, the US representative of the Pope was asked about the Pope’s April visit and its impact on the sex abuse issue. Sambi claimed that the idea that the Vatican had not understood the gravity of the sex abuse issue had disappeared. "The Pope has shown the way to finally overcome this humiliating conduct."

This is all Papal Bull.

I am a supporter of S.N.A.P., the Survivors Network of Those Abused by Priests, the largest organization of clergy sex abuse victims in the United States. It has over 8,000 members. For the past five years, my media company has provided services pro-bono to SNAP in legal battles by survivors of clergy sex abuse against the Diocese of Los Angeles and its rogue Cardinal Roger Mahoney, the most powerful prelate in the U.S representing the Vatican. It is this rogue Cardinal who has obstructed justice and aided and abetted his priestly rapists, many who have been convicted or are now fugitives - on the run from arrest warrants.

The Oscar-nominated documentary "Deliver Us From Evil" (Lionsgate Films), produced by CNN’s Amy Berg, proved these well-known accusations and showed documented courtroom proof beyond any reasonable doubt, on how the Vatican and U.S top cardinals such as Mahoney fight and mislead all involved, including law enforcement, victims, their families, and parishioners.

For good reason Pope Benedict, during his U.S. visit in April avoided both Cardinal Mahoney in California, and the Diocese of Boston (both hotbeds of clergy sex abuse). The Pope had the good PR sense to avoid both of them.

I mention PR because over the years the Vatican and the Diocese of Los Angeles has hired the most ruthless lawyers and damage-control public relations experts that collection-box money can buy. Mahoney even hired the controversial Michael Sitrick’s PR company to run damage control. When the L.A. Times and other publications published this fact, the parishioners forced Mahoney to fire Sitrick, but not until after he had already paid this company $180,000 in 2003 for only three months of services. That’s a lot of "collection plate"...

The three law firms that the Diocese keeps on constant retainer, coupled with the recent $660 million settlements paid to sex abuse victims, has caused an outrage amongst many Catholics and law enforcement officials. For the last five years my firm has had to counter much of the misinformation, lies, and illegal actions generated by the Cardinal and his minions.

Pope Benedict’s much-heralded meeting with the victims of clerical sex abuse during his April visit to the US was not his idea. The meeting was forced upon the Pope by the victims. These victims, both SNAP members and Voice of the Faithful (VOTF), had demanded a meeting. And if denied, they had promised to demonstrate peacefully everywhere the Pope went.

We were all set to go. Last year, victims of clergy sex abuse from SNAP, had completely surrounded Cardinal Mahoney’s $100 million dream cathedral in downtown Los Angeles. They held hands and held a silent vigil. Each adult wore a large photo of him or herse= lf as a child at the time that he/she was raped or molested by one of the Diocese priests or nuns. Yes... nuns! The media had a field day and covered it extensively. So the Vatican knew we meant business.

The Pope finally agreed to meet the victims after pressure from within the Vatican. It came from Archbishop William Joseph Levana, emeritus of San Francisco, recently promoted to the number two man as Prefect of the Congregation for the Doctrine of the Faith in the Vatican. Pressure came from Archbishop Angelo Amato - secretary of the same office.

And pressure came from Father Federico Lombardi, the devout Jesuit priest who is the new press secretary to the Vatican. Levana is an expert in avoiding prosecution for obstructing justice. He was subpoenaed recently to appear in Federal Court in San Francisco but asked for and received diplomatic immunity. (You see the Vatican is not just a religion - it’s also a country. Helpful when those pesky parking tickets and subpoenas come in...)

After seeing the ultimatum from the victims’ organizations in April, these Vatican officials convinced Benedict to meet with the victims. It would take too long to detail here all the requirements and "special conditions" that the Vatican tried to demand for the meeting.

Pope Benedict was very uncomfortable meeting with the five representative victims who had been raped by priests and had their lives and families changed forever. This was a private meeting of course. The Pope was visibly embarrassed and in agony throughout the whole encounter. Benedict promised to end the stall tactics of his Bishops and to speed up the turning over of pedophile priests and secret documents to law enforcement. He promised transparency and a place for Catholic victims of pedophile priests in the so-called Programs of Awareness of Sex Abuse in the Church.

Ultimately that April meeting was just a publicity stunt by Benedict. A faux show of concern for the media. Three months later, not one of his promises has been acted upon. It is as if the meeting never happened.

Before being elected Pope, Benedict was "Cardinal Joseph Ratzinger" - the number two man in the Vatican during the reign of Pope John Paul. It was he who convinced the Pope to never meet with the American victims of sexual abuse by Catholic clergy because it would lead to "bad press".

And now as Pope Benedict, because of his stonewalling and his shrug of the shoulders, our children still remain at risk. He would rather protect his priests and the Holy Mother Church, than our children.

In any language - that is just Papal Bull.