Esplode la protesta a Sidney

di Trotzky - resistenzalaica@gmail.com

Rprendiamo questo articolo dal sito: http://www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1252&Itemid=1


Per far sentire la propria voce in occasione della visita del Papa, le vittime degli abusi sessuali del clero australiano sostenute da Broken Rites - una sorta di Snap locale - si sono date appuntamento per una vigilia nel piazzale della chiesa di San Patrizio a Melbourne.

L’obiettivo è quello di dimostrare a Benedetto XVI che quello che sta accadendo nel loro Paese è più serio di quanto non supponga e strappargli un provvedimento idoneo alla risoluzione del problema e una richiesta di scuse non formali.

Questa non è, tuttavia, l’unica iniziativa intrapresa. Ieri i manifestanti hanno osservato, infatti, un minuto di silenzio davanti alla stessa chiesa, per ricordare le vittime che si sono tolte la vita o si sono date alla droga o all’alcol a causa della vergogna di vivere dopo quello che hanno subìto e delle sofferenze che hanno dovuto patire.

Oggi si è tenuto un presidio a cui hanno partecipato i giovani convinti che la Giornata Mondiale della Gioventù sia una Kermesse poco interessante e un inutile spreco di denaro, per dimostrare la loro contrarietà all’atteggiamento del Papa ostile alla contraccezione e al riconoscimento dei diritti delle donne e dei gay. Indossando una T-shirt su cui era stampato "107", ovvero il numero dei preti finora denunciati dal minori stuprati, gli stessi giovani gli hanno rinfacciato di non aver fatto niente per aiutare le vittime.

Domani una coalizione di attivisti e uomini politici chiederà in un pubblico dibattito che il governo australiano ritiri la legge che prevede il pagamento di una multa salata da parte di coloro che dovessero "infastidire" i partecipanti al raduno.

Nel frattempo l’ormai noto arcivescovo di Sidney ha ricevuto la minacciosa richieta di un confronto a muso duro da parte dei genitori di due vittime, che non sono assolutamente disposti a credere alla sincerità delle scuse del Papa, mentre Anthony Foster, padre di due bambine inglesi ripetutamente stuprate tra il 1988 e il 1993 in una scuola elementare da un prete cattolico, sta volando a Sidney deciso a ottenere giustizia.
Una delle due figlie si è, infatti, suicidata e l’altra si è data all’alcol, è finita sotto un camion e adesso giace immobilizzata in un letto d’ospedale. I genitori di altre sei vittime, inoltre, si sono alleati per ottenere un faccia a faccia con il Papa e mostrargli la loro determinazione ad andare avanti fino a quando le loro richieste non saranno state soddisfatte.

Questi e altri episodi altrettanto gravi hanno gettato un’ombra sinistra su una kermesse che tra l’altro non sembra aver avuto il successo sperato, anche a causa dell’affluenza dei giovani, di gran lunga inferiore alle aspettative. Di tutto questo, tuttavia, non c’è la benché minima traccia nei nostri media, che descrivono l’avvenimento come un gioioso atto di fede.



Venerdì, 18 luglio 2008