don Cantini sospeso a divinis
Ma dove erano i vescovi quando lui commetteva gli abusi sessuali?

di Patrizia Vita

I giornali di ieri e oggi titolano con grande evidenza e soddisfazione sulla "cacciata di don Cantini", il parroco che per anni a Firenze ha compiuto decine di abusi sessuali su minori (vedi di seguito la rassegna stampa).
A leggere bene fra le righe si tratta di una "pena" del tutto innocqua e sostanzialmente inutile perchè a don Cantini, che ha 85 anni, è stato consentito di fare quello che ha voluto per anni e anni senza alcun controllo. La cosiddetta "condanna", inoltre, arriva dopo ben 16 anni dalla prima denuncia che è del 1992.
Inoltre completamente assolti tutti coloro che dovevano vigilare e che non lo hanno fatto, in primo luogo i vescovi che si sono succeduti a Firenze in tutto il periodo degli abusi di don Cantini. Giustamente le vittime di questo prete oggi chiedono che sia fatta piena luce anche su chi sapeva e ha taciuto.
Certo non è facile per nessuno impedire il verificarsi di episodi di pedofilia nella chiesa come nella società. Contro la pedofilia c’è bisogno di una operazione di prevenzione che elimini alla radice le cause scatenanti di tale devianza. Per i preti, come abbiamo più volte scritto, la pedofilia nasce nei seminari, soprattutto in quelli minori che sono ancora molto fiorenti nel nostro paese.
Non servono dunque "condanne" fittizie che servono a tacitare tutto e che non mettono effettivamente in discussione il sistema che quel fenomeno ha partorito e reso possibile a Firenze come nel resto del mondo. Serve una messa in discussione vera del "sistema chiesa" che è diventata una istituzione oppressiva e non liberante come era nelle intenzioni di Gesù.E dove c’è oppressione c’è anche, inevitabilmente, anche abuso sessuale.

Patrizia Vita


Rassegna stampa



Luned́, 13 ottobre 2008