Preti pedofili
LA CATHOLIC ANTI-DEFAMATION LEAGUE SCRIVE ALLA RAI PER BLOCCARE ANNOZERO

da IMGPRESS

Riprendiamo da http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=25684&idsezione=1 il testo di questa lettera della Catholic Anti-Defamation League alla RAI per bloccare la trasmissione Anno Zero sul documentario della BBC relativo ai preti pedofili. Ched dire? Crediamo che QUESTO E’ IL MASSIMO DELLA MINACCIA AL SILENZIO!!! Ma questa lettera ci è stata utile anche per sapere che la persona del Papa, secondo il concordato vigente, è "sacra e inviolabile". E noi che, secondo gli insegnamenti del Vangelo, lo credevamo una persona come tutte le altre.


(28/05/2007) - Ill.mo Signor Direttore Generale, Signor Presidente, Signori Consiglieri, la Presidenza della Catholic Anti-Defamation League si fa interprete delle richieste di numerose associazioni cattoliche - rappresentative di alcune decine di migliaia di cittadini - per chiederVi di voler riconsiderare la prospettata programmazione del controverso documentario "Sex crimes and the Vatican" nel corso della prossima puntata di Annozero condotta da Michele Santoro. Al di là delle valutazioni di merito del documentario in oggetto - giudicato da autorevoli esperti della comunicazione come tendenzioso, fuorviante, gravemente pregiudizievole per l’immagine della Chiesa e offensivo nei confronti del Sommo Pontefice - la cui persona è riconosciuta dal vigente Concordato come "sacra e inviolabile" -, si ritiene che il format
Annozero e il suo conduttore non diano sufficienti garanzie di imparzialità e di oggettività, anche in considerazione dell’estrema complessità dell’argomento trattato. I tecnicismi giuridico-canonici, i riferimenti ad un presunto documento "segreto" - il Crimen sollicitationis, così segreto da esser pubblicato negli Acta Apostolicæ Sedis - ed i giudizi di parte espressi nel corso del filmato costituiscono un elemento ampiamente sufficiente per evitare che la RAI dia l’impressione di volersi nascondere dietro un presunto diritto di cronaca o la libertà di informazione per calunniare il Papa e offendere milioni di Cattolici italiani. Questa Presidenza ritiene quindi opportuno sottoporre alla Vostra attenzione, affinché sia portata in Consiglio d’Amministrazione, un’istanza urgente di rinvio della trasmissione del documentario, trasferendolo a un format meno ideologizzato, sotto la conduzione di un giornalista di riconosciuta imparzialità e dando modo alle parti di spiegare compiutamente in cosa detto documentario sia attendibile e in cosa viceversa sia da ritenersi alterato e falsato. La funzione pubblica della televisione di Stato, non disgiunta dal fatto che i suoi servizi siano pagati dai contribuenti, impone di considerare con la massima serietà la richiesta della Catholic Anti-Defamation League, che si permette sommessamente di far notare che con ogni probabilità ben altra attenzione sarebbe stata dedicata al documentario, qualora avesse riguardato altre religioni, non ultimo quell’Islam che pure non pare esente da crimini di pedofilia e violenza sessuale perpetrati nelle Madrasse, a giudicare da quanto riporta la stampa estera, nell’assoluto silenzio dei media italiani. La Catholic Anti-Defamation League non intende in alcun modo nascondere la verità su fatti accertati e condanna senza esitazione i reati di pedofilia - specialmente laddove essi coinvolgano membri del Clero. Nondimeno non si può tollerare in alcun modo che il servizio pubblico divenga occasione per mettere alla gogna mediatica un’intera Istituzione ecclesiastica, in spregio ai più elementari principi del diritto moderno e della correttezza dell’informazione. Facendo nostre le parole dell’appello lanciato dal prof. Introvigne, non siamo affatto contrari a una franca discussione del problema della pedofilia e dei tragici casi di sacerdoti cattolici colpevoli di abusi su minori, che - sulla scorta dell’ampia letteratura scientifica oggi disponibile - miri, secondo le parole di Benedetto XVI ai vescovi dell’Irlanda, del 28 ottobre 2006, a "stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi". Siamo però contrari alla proiezione dello specifico documentario "Sex Crimes and the Vatican", che - ben lungi dall’affrontare il tema in modo corretto - è una semplice requisitoria anticlericale contro il regnante Pontefice, punteggiata da affermazioni clamorosamente false o fondate sull’ignoranza dei più elementari principi del diritto canonico. Il clima in cui si trova attualmente il Paese, dopo i numerosi e violentissimi attacchi alla Chiesa Cattolica e ai vertici della Sacra Gerarchia, dovrebbe persuaderVi circa la necessità di evitare di dare argomenti - o pretesti - a qualche fanatico: farsi alibi della libertà di informazione, o anche solo non tenere nel debito conto le circostanze attuali, autorizzerebbe a ritenere la RAI corresponsabile dell’aggravarsi della situazione: tra gli insulti contro gli ecclesiastici da parte dei manifestanti dello scorso 17 Maggio a Bologna si poteva leggere anche: "Vergogna pedofili", che faceva seguito alla scritta dell’11 Aprile, "Preti vescovi cardinali i veri pedofili". Non riteniamo che la televisione di Stato possa unire la propria voce a quella di frange violente ed estremiste. Per queste ragioni Vi invitiamo a voler accogliere la nostra istanza, in difetto della quale questa Presidenza si vedrà costretta a ricorrere all’Autorità Garante per le Comunicazioni, chiedendo il sequestro preventivo del documentario. Vogliate parimenti considerare che, in forza dello proprio Statuto, la Catholic Anti-Defamation League potrà adire le vie legali anche contro la RAI, laddove si possa ravvisare una qualsiasi forma di diffamazione o di discriminazione dei Cattolici. Siamo certi che sia opportuno scongiurare queste eventualità, spostando la trasmissione in un format alternativo, affidando la conduzione del programma ad una figura imparziale e garantendo un serio contradittorio.

Con i più distinti saluti,
Pietro Siffi, Presidente



Mercoledì, 30 maggio 2007