Qui Vaticano a voi U.S.A.

di Ernesto Miragoli

Sul viaggio del Papa negli USA e sull’annuncio della richiesta di perdono per i crimini dei preti pedofili


Ringraziamo l’amico Ernesto Miragoli per questo intervento.


Benedetto XVI si appresta ad intraprendere il viaggio apostolico in America dove - è la notizia più eclatante - nella cattedrale di New York chiederà pubblicamente scusa al popolo americano per lo scandalo dei preti pedofili.
Come è noto, parecchie diocesi americane sono state ridotte sul lastrico per gli ingenti risarcimenti economici che hanno dovuto riconoscere a persone che hanno intentato causa contro membri del clero che le hanno traumatizzate, nell’infanzia, con avances e gesti di pedofilia. E’ anche noto che il card.Law (un caso in cui nomina non sunt homina), vescovo della diocesi di Boston, è stato rimosso dall’incarico per aver coperto alcuni scandali a sfondo pedofilo/sessuale di cui erano stati protagonisti preti di quella diocesi.
A conclusione delle premesse: lo stesso Joseph Ratzinger è indagato dal tribunale americano per aver coperto, mentre era Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, scandali sessuali. Il processo è stato sospeso perchè nel frattempo Joseph Ratzinger è divenuto Benedetto XVI.
Dopo quanto detto, vorrei esporre alcune considerazioni.
L’enfasi con cui è presentata la notizia della richiesta di perdono, mi sa un po’ di ipocrisia. Parecchi di noi cattolici siamo un po’ stufi che i gerarchi della nostra chiesa ogni tanto chiedano perdono "a babbo morto". Giovanni Paolo II ha cominciato a chiedere perdono per Lutero (dopo che il monaco tedesco - che non era un santo - subì quel che sappiamo), per Galileo, per le divisioni delle chiese e via elencando. Lo stesso Jospeh Ratzinger ad un certo punto dichiarò pubblicamente che "ora basta chiedere scusa". Parecchi di noi, dicevo, sono un po’ stufi di tutto questo perchè le scuse chieste dopo non servono a nulla. Sono certo che fra qualche decennio qualche papa chiederà scusa ai preti sposati per quello che hanno sofferto per colpa della gerarchia. Se è positivo riconoscere il proprio errore, è anche diabolico perserverare nell’errore stesso. La pubblica ammenda di Bendetto XVI nella cattedrale newyorkese, non cancellerà il trauma subito da centinaia di ragazzi e ragazze, bambini e bambine per le attenzioni particolari a loro rivolte da parte di preti educatori, di cui qualcuno, magari, è diventato vescovo o cardinale.
Come lo stesso trauma non sarà cancellato, e qui vengo alla seconda considerazione, dal risarcimento in dollari sonanti che ha steso sul lastrico alcune diocesi americane. Ho già scritto che fu un errore tacitare la cosa con soldi. Prima di tutto perchè i soldi della diocesi non sono dei preti, ma di tutta la comunità. Se un prete ha sbagliato ed è riconosciuto colpevole di questo orrendo crimine o di altri crimini, deve pagare di tasca propria e non attingere ad un fondo diocesano costituito per le necessità dell’evangelizzazione e dei poveri. In secondo luogo perchè i soldi non cancellano un trauma psicologico.
Terza considerazione. Immagino che il papa non si limiterà a questo gesto di scusa, ma farà altro. Per esempio incontrerà politici di ogni grado che, come si sa, accorreranno numerosi sugli spalti delle varie manifestazioni ed ameranno farsi ritrarre accanto all’uomo vestito di bianco. Mi piacerebbe che, da fine teologo e filosofo, si trasformasse in profeta e chiedesse pubblicamente a quegli stati USA in cui vige ancora la pena di morte di votare una legge entro l’anno per la soppressione di questa pena. Mi piacerebbe che salutando il presidente Bush che per fortuna è allo scadere del suo mandato, iniziasse con "Beati gli operatori di pace". Mi piacerebbe che facesse un fuori programma a sopresa e si facesse accompagnare da qualche prete delle banlieux delle grandi città nella casa di qualcuno che vive di stenti. Non solo per dire che prega per quella famiglia, ma per lasciare un po’ di dollari per aiutare a tirare avanti. Mi piacerebbe che mettesse nel suo programma una visita alle fabbriche di armi e al Pentagono. Cioè, mi piacerebbe che questo vecchio papa, eletto come uomo di transizione, dal passato progressita e conservatore, non avendo più nulla da perdere, si trasformasse in vecchio profeta, araldo di un annuncio che da oltre duemila anni suona invano per le contrade del mondo:"Beati i poveri, beati i miti, beati coloro che piangono. Guai a voi o ricchi! Guai a voi che siete sazi!"



Venerd́, 11 aprile 2008