Il Papa alla Sapienza
LA SAPIENZA DEL PAPA 2

di Beppe Pavan - 20.1.08

Oggi ne abbiamo avuto un altro esempio lampante (stavo per dire luminoso...): lunghi servizi giornalistici in TV sull’adunata romana di solidarietà con il papa-professoremerito.
“Giovani, studenti, abbiate sempre rispetto per le opinioni altrui!”... e giù battimani e ovazioni.
Gesù partiva da sé, ho scritto qualche giorno fa. La sento sempre più urgente, questa pratica, che dovrebbe diventare universale, essere insegnata nelle scuole e precedere ogni tentazione di predica. Da parte di chiunque.
Non credo che lo abbiano applaudito i teologi che ha condannato al silenzio e alla disoccupazione; i teologi e le teologhe della liberazione; le donne che sono costrette a umilianti, pericolose e costose emigrazioni per soddisfare il proprio desiderio di maternità; le donne e gli uomini omosessuali e transessuali, divorziate/i e separate/i, che si vedono escluse/i dalla comunità a causa di diktat antievangelici e disumani; e l’elenco potrebbe continuare. Persone che hanno opinioni, su di sé e sul mondo, diverse da quelle del papa... ma il professor Ratzinger sembra non saperlo. O, meglio, è lo stesso papa quello che condanna le opinioni altrui e quello che invita a rispettarle. Non è un caso che abbia ricevuto la solidarietà da politici che insultano (“imbecilli” e quant’altro) chi ha espresso un’opinione di “lesa santità”.
Ma vedo molta positività intorno a me: sono le pratiche di laicità che si vanno consolidando, i cammini di libertà sostenuti dalla libertà di pensiero. E, tra queste pratiche, mi sembrano particolarmente eloquenti quelle che nascono e crescono in persone e comunità “credenti”, a testimoniare la convivialità possibile tra fede e ragione, tra fede e scienza.
Quello che è inconciliabile con la ragione e con la felicità, individuale e del mondo, è il dogmatismo, l’autoritarismo monocratico di ogni potere che si crede assoluto, di ogni gerarca... del patriarcato, in una parola.
Con questa religiosità dogmatica non c’entra nulla la “rivelazione” divina, a cui ci si ostina ad attribuire la nascita delle religioni monoteiste. Si tratta piuttosto di dottrine e sistemi culturali costruiti storicamente dagli uomini per garantirsi dominio e privilegi e perpetuarli nei secoli.
Gesù c’entra poco o nulla con il cristianesimo e, quindi, con le radici cristiane dell’Occidente e della povera Italia in particolare. Ditemi cosa c’entra l’amore, che Gesù praticava e predicava, con lo sterminio impunito dei popoli andini, con i roghi, la disoccupazione e l’esclusione a cui papi e gerarchi cattolici condannavano e ancora condannano chi ha pensieri diversi e diverse pratiche di vita...
“Rispettate le opinioni altrui!”: secondo me è giusto, questo richiamo, ma è altrettanto impegnativo per chi lo pronuncia.


Beppe Pavan - 20.1.08



Martedì, 22 gennaio 2008