Roma, 12 luglio 2007 (NEV-CS55) - “Il pontificato di Benedetto XVI, sulla scia di quello precedente, sta dando interpretazioni sempre più restrittive dei contenuti di novità del Concilio Vaticano II, riportando gradualmente la chiesa cattolica a posizioni pre-conciliari”. E quanto afferma la pastora Anna Maffei, presidente dellUnione cristiana evangelica battista dItalia (UCEBI), sul documento “Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa”, presentato lo scorso 10 luglio dalla Congregazione per la dottrina della fede. In un comunicato stampa rilasciato oggi, Maffei ritiene che laffermazione secondo cui la Chiesa di Cristo sussiste in via esclusiva nella chiesa cattolica “emargina ed esclude le altre chiese cristiane e in quanto tale è unespressione settaria. Nessuna comunità o gruppo di credenti, piccolo o grande, può pretendere di avere lesclusiva per il corretto uso del termine Chiesa. Allo stesso modo, nessuna comunità o gruppo di credenti, e nessun ministro di tale gruppo, piccolo o grande, può pretendere che la propria dottrina sia universalmente considerata infallibile solo per il fatto che la proclama tale”. Riguardo al futuro dellecumenismo, Maffei ritiene che la spinta per lunità fra cristiani non provenga “dalla diplomazia ecclesiastica di vertice o dalla buona volontà o dalla buona educazione”, bensì dalle “parole di Cristo e dalla sua preghiera pronunciata un momento prima della sua passione e morte: Che siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anchessi siano in noi: affinché il mondo creda, (Giovanni 17:21). Nonostante larroganza, il settarismo e i fondamentalismi di alcuni, quella preghiera di Cristo è ancora la vocazione di tutte le Chiese Cristiane”.
Venerdì, 13 luglio 2007
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