Il Papa alla Sapienza
Signor Papa...

di Iacopo Fo

Signor Papa,
Ancora lei accusa altri di immoralità, se la prende con gli omosessuali, con chi soffre tanto da non poter più vivere, con chi cerca di avere figli con l’inseminazione artificiale. E strepita contro il decadimento dei costumi, la perdita del senso del sacro del Natale.
Lei dice che il diritto di stabilire ciò che è giusto gliel’ha dato Gesù direttamente affidando a San Pietro il compito di edificare la Chiesa del Signore.
Ora ci sono due cose che stanno sotto gli occhi del mondo: la Chiesa stessa ha ammesso che i Papi per secoli si sono macchiati di grandi crimini: hanno condotto guerre di conquista, bruciato decine di migliaia di supposti eretici e supposte streghe. E ci sono stati Papi che hanno venduto il perdono per gli assassini, pagavi ed eri perdonato prima ancora di commettere l’omicidio. Sono stati i frati Francescani a dare inizio alla tratta degli schiavi costata decine di milioni di morti. Sono stati i Papi a benedire lo sterminio di decine di milioni di nativi americani e tutti gli sterminii di 5 secoli di colonialismo. E cosa dire della persecuzione degli ebrei durata secoli e tollerata a volte, a volte incoraggiata dalla chiesa? E cosa dire di secoli di stupri e di ruberie, della complicità imperitura con ogni despota assassino, della benedizione dei colpi di stato, delle torture…ipocrisie menzogne
Insomma, se una cosa è certa è che l’infallibilità dei Papi è un’assurdità.
Ora si dice che i papi possono errare sulle questioni materiali, politiche ma che la loro parola è infallibile sulle questioni spirituali.
Fu spiritualmente corretto vietare la traduzione dei Vangeli e la loro lettura ai laici fino al 1800?
Fu spiritualmente corretto far mercato delle cariche religiose, delle indulgenze, costringere alla conversione ebrei e indios?
In realtà, signor Papa, è sotto gli occhi del mondo che i Papi commisero ogni sorta di crimini e di errori dottrinali. Tant’è che via via molti si staccarono dalla Chiesa di Roma formando chiese meno impudenti. I protestanti di Martin Lutero, i Calvinisti, i Valdesi…
Le scelte attuali della Chiesa di Roma discendono non dalle parole di Gesù ma dalle scelte dottrinali di quei Papi dei quali la Chiesa ha recentemente riconosciuto le colpe.
La concezione della parola di Gesù che la porta oggi ad essere così severo e poco tollerante, tanto da accettare che il povero Welby, non abbia un funerale in chiesa, non discende dai Vangeli. Discende dalle decisioni di uomini che avevano le mani sporche di sangue.
Nei Vangeli c’è scritto ben poco di quello che la Chiesa considera dogma religioso e di quel che viene insegnato a Catechismo.
Gesù non nacque nell’anno zero ma qualche tempo prima, non nacque il 25 dicembre, non fu crocefisso a 33 anni.
Da nessuna parte nei Vangeli si dice che Maria fosse vergine fino alla nascita di Gesù, non si parla di Sacramenti, non si nomina né il Limbo né il Purgatorio e gli accenni all’Inferno sono molto vaghi e discutibili. Non si nominano chiese e cattedrali e anzi Gesù invita a non pregare in pubblico. Non si parla di sacerdozio né tanto meno di celibato dei preti (che fu stabilito solo intorno all’anno mille ma che fino al 1600 si poteva evitare comprando un’indulgenza).
Non si parla del diritto della Chiesa a possedimenti materiali o a possedere banche (Gesù scacciò i mercanti dal Tempio). Non si parla di divieti sessuali: Gesù difese due donne condannate alla lapidazione per la loro condotta sessualmente immorale. Gesù le salva dicendo: perdonatele perché hanno peccato per troppo amore, stabilendo in questo modo l’assoluzione a priori delle trasgressioni amorose.
La dottrina della Chiesa è in realtà molto lontana dalla parola di Gesù. Per questo i Papi hanno vietato per più di un millennio la conoscenza diretta dei Vangeli e hanno torturato e ucciso chi cercava una pratica religiosa più vicina alla parola di Gesù: i Patarini, i Catari, Dolciniani. Sono morti perché volevano seguire i Vangeli. Rinchiusero in una cella immobilizzato, per anni Jacopo da Todi per la sua fede in Gesù. Quando fu liberato le sue ginocchia erano calcificate e non potè più camminare. Con Lutero non ci riuscirono.
E quel che vedo, signor Papa è che ancora la Chiesa di Roma è restata a difendere posizioni autoritarie. Ancora vediamo l’amicizia con i dittatori sanguinari, banche e grandi interessi economici.
Per fortuna non bruciate più nessuno sul rogo ma quando qualcuno parla in modo irritante le leve economiche e politiche vengono spinte in modo tale da colpirlo violentemente.
Ancora oggi la chiesa usa del suo potere terreno per condurre guerre contro gli eretici. Mi creda, caro Papa, gliene potrei raccontare parecchie subite personalmente.
E allora mi sembra che qui ci siano parecchi problemi inerenti alla fede.
E direi che lei, che mi dicono essere un fine filosofo, non può non notare che il seme della decadenza morale ha le proprie radici proprio nell’alveo della Chiesa di Roma, madre della cultura europea.
Quindi, caro Papa, non possiamo non annoverare tra le cause storiche che hanno portato alla perdita del senso del sacro e alla mercificazione della vita il cattolicesimo stesso. Da questo punto di vista le religioni primitive hanno dimostrato un’indiscutibile superiorità morale.
Ora, santità, io e lei abbiamo una cosa in comune. Entrambi crediamo che solo da una rinascita del senso del sacro possa scaturire qualche cosa di buono.
Dall’alto della sua profonda conoscenza di grandi e indiscussi cristiani come San Tommaso potrà certamente convenire che Dio è mistero e che qualunque tentativo di definire questo mistero è una riduzione dell’immensa imponderabilità del segreto dell’esistenza del mondo.
Quindi, che ci importa se Maria era Vergine o no? Converrà che non è quello il centro del problema.
E che ci importa se il matrimonio dei gay viene riconosciuto?
La questione è trovare il modo di raccontare la magia del mondo. Regalare agli altri la nostra sensazione di stupore di fronte al fatto di essere vivi.
La gratitudine che l’essere coscienti di vivere sprigiona. E l’amore!
Ma servono grandi gesti, oggi, per comunicare questa gioia (intermittente) assurda e impossibile di fronte alla sfida della vita.
Ecco, vorrei dire, lei, tutto inamidato, che appare al balcone e lancia anatemi, non mi sembra proprio il massimo dal punto di vista del marketing dello stupore della sensazione della comunione con il sacro.
La vedrei più francescano, essenziale ma dinamico… Comunque non discuto.
Ma diamoci da fare veramente: ci sono milioni di possessori di cellulari da evangelizzare. Gli parli veramente di Gesù laddove dice che un’ora passata a giocare con i propri figli vale molto di più di un’auto nuova. Una sola ora. Suppongo che lei sia d’accordo sul concetto. Lo so che Gesù non lo ha detto con queste parole. Però ha detto: lasciate che i bambini vengano a me e qualche cosa a proposito dei semplici che erediteranno la terra. Bisogna giocare con i bambini. Perché avvicina al senso del sacro.
Lei che può faccia una postilla ai Vangeli. Oppure perché non si fa riprendere mentre gioca per un paio d’ore con un gruppo di bambini? Proprio giocare.
Sarebbe un’immagine potente pensi ai titoloni sui giornali: “Anche il Papa ha bisogno della spiritualità dei bambini.” Portentoso!!!
Un’immagine così potrebbe fare muro contro la decadenza dei costumi!!!
Che poi, decadenza… smettiamola di parlare di decadenza. Nonostante tutto negli ultimi duemila anni c’è stato un continuo miglioramento morale.
Anche nell’ambito dei Papi.
Sono solo 150 anni che i Papi hanno smesso di essere dittatori sanguinari.
E oggi la gente si indigna di fronte ai crimini e alle ingiustizie.
Solo 50 anni fa non esistevano quasi i volontari della solidarietà che oggi in tutto il mondo sono decine di milioni.
E fino a 50 anni fa picchiare le mogli e i figli era un diritto sancito dalla chiesa e dallo stato. Oggi è un crimine.
E vogliamo parlare di alfabetizzazione, di cultura, di qualità della fede?
Le cose vanno meglio. E questo succede proprio perché esiste una potente forza positiva che muove la storia umana verso una continua, difficile, lenta e contraddittoria crescita mentale e spirituale.
Dobbiamo affermare questo. Dobbiamo sostenerlo. Dobbiamo farlo sapere.
Basta con questo vezzo apocalittico. E’ possibile avere fede in un mondo migliore.
Dio ci vuole veramente bene!


Iacopo Fo



Venerdì, 18 gennaio 2008