Quando una maestra alza la voce e bacchetta i suoi alunni, vuol dire che non è sicura della sua autorevolezza e del potere
di convincimento dei suoi argomenti. Quando una madre si preoccupa ossessivamente di mettere limiti e paure davanti ai
propri figli, dimentica il suo compito di aiutarli a divenire adulti nella libertà.
Perché ritornare ancora, e con toni perentori, sullecclesiologia e fornire una interpretazione autentica (lunica,
beninteso) di quanto affermato sulla natura della chiesa dal Concilio Vaticano II? Perché in ambito cattolico romano
circolano interpretazioni ed aperture che non piacciono in Vaticano. Evidentemente, il sentirsi ricordare per lennesima
volta che quelle protestanti non sono chiese, perché carenti dal punto di vista dei criteri romani della cattolicità, non
favorirà certo le relazioni ufficiali tra il mondo della Riforma e Roma. Tuttavia penso che il documento della
congregazione per la dottrina delle fede non sia in primo luogo destinato ai protestanti, ma a quei cattolici - teologi e
laici, sacerdoti, vescovi e religiose - che da quarantanni a questa parte hanno pensato che il Concilio Vaticano II - pur
senza rompere con la tradizione e con la sua pretesa di autorità - inaugurasse una stagione di apertura, di rinnovamento,
forse anche di svolta se non proprio di riforma. Un punto di partenza per passi ulteriori. Un Concilio da interpretare,
attuare, sviluppare. E esattamente questo movimento che si vuole ora mettere in riga.
Per usare sempre la metafora della maestra, è come se la maestra dicesse battendo le mani: «Ragazzi, si torna in classe, la
ricreazione è finita». Smettetela di pensare che si può partecipare alla Cena del Signore in una chiesa protestante o che
si può accogliere un evangelico alleucarestia, smettetela di pensare che Cristo ha molte chiese e che ognuna di esse può
vivere un fecondo pluralismo al suo interno. Non fatevi strane idee sulla conciliarità, sul rapporto col mondo secolare,
sulla partecipazione dei laici. Non cè stato nessun cambiamento, abbiamo solo spiegato meglio quello che non era stato ben
capito. Così, la canonizzazione congiunta di Pio IX e di Giovanni XXIII è una grande metafora dellinterpretazione
autentica che si vuole non solo proporre, ma imporre - perché la Congregazione dà solo pareri che vincolano le coscienze:
il Vaticano II non ha superato il Vaticano I, ma i due stanno insieme ed ognuno va letto alla luce dellaltro. I "dentro" e
"fuori" sono netti in tutti i campi, dallecclesiologia alletica, come lo sono sempre stati.
Come protestante, la cosa che mi preoccupa di più non è che sia stato ribadito un giudizio sulla mia chiesa in cui non mi
posso ritrovare. So da tempo dove sta il problema: che quando da Roma si dice "cattolico" si sottintende "romano", cioè si
prende come misura ciò che è normativo per la propria confessione, per la propria chiesa particolare, e si dice che questo
è "cattolico", cioè universale. Sei un po più cattolico, come gli ortodossi, o molto poco, come noi protestanti, in base
alla tua vicinanza a "Roma". Così non si va lontano: lunico criterio di cattolicità che non blocchi lecumenismo è quello
che pone il baricentro non in una chiesa ma in Cristo.
Ciò che mi preoccupa di più è il destino del Vaticano II e dei cammini che tanti cattolici liberi hanno intrapreso in
seguito ad esso. Sapranno continuare ad avvalersi della libertà che Cristo dona a tutti quelli che lo incontrano nella fede
e che nessuno può togliere loro o si faranno intimorire dal vincolo che Roma pone alle loro coscienze? Perché di questo si
tratta. Oso essere fiducioso, perché penso che le reazioni così dure non nascano dalla forza, ma dalla debolezza, dalla
consapevolezza che quando le coscienze hanno scoperto la libertà, poi ne fanno davvero uso. Liberamente, appunto. E sono
convinto che tutto quello che ci è stato dato di costruire tra cattolici e protestanti in questi quarantanni non possa
essere cancellato. Certo tutto sarà sempre più difficile per le sorelle e i fratelli cattolici.
------------- 11/07/2007 su Liberazione pag.2 - http://www.liberazione.it/
Mercoledì, 11 luglio 2007
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