Crisichiese - Stati Uniti
Una perdita per i cattolici di città

Traduzione di Stefania Salomone


Editoriale
2 dicembre 2008


12 febbraio 2008
I cattolici di Pittsfield sapevano di andare incontro alla chiusura della loro chiesa, ma la decisione della Diocesi di Springfield di chiudere sei delle dieci chiese di città è stato un fulmine a ciel sereno. Per molti abitanti, quelle chiese rappresentano generazioni di battesimi e comunioni, matrimoni e funerali. Queste chiusure sono una perdita anche per l’intera comunità, proprio in virtù dell’impegno prestato a favore dei poveri e degli emerginati della città.

Uno studio dell’Università del Massachusetts, conosciuto come il Mullin Report, raccomandava la chiusura di due chiese, e la decisione di chiuderne sei entro il 1 luglio evidenzia invece la gravità dei problemi finanziari che la diocesi sta affrontando. La diocesi registra un calo del 26% nella frequentazione dei fedeli tra il 1996 e il 2006, e i leader ecclesiastici registrano ovunque una notevole carenza di preti.
Ci sono svariate ragioni per cui la chiesa cattolica si trova ad affrontare questi problemi, alcune delle quali sono specifiche del Massachusetts. La Diocesi di Springfield non ha fronteggiato gli scandali del clero neanche nei casi gravi riscontrati a Boston, ma la decisione degli ufficiali ecclesiastici di proteggere i preti pedofili spostandoli di parrocchia in parrocchia ha fatto infuriare i cattolici di tutto il mondo. La chiesa del Massachusetts è fortemente legata a vicende politiche, e la sua opposizione ai matrimoni gay o all’utilizzo di cellule staminali ha infastidito molti parrocchiani. Fatto salvo che lo stato non possa forzare la chiesa a sposare due omosessuali, è sembrato veramente privo di spirito e fuori luogo, il continuo dibattere l’argomento. Queste questioni sono venute fuori quando cittadine come Pittsfield hanno iniziato a spopolarsi, anche di cattolici.
L’idiosincrasia della gerarchia ecclesiastica verso i gay e le proibizioni indirizzate ai preti sposati hanno contribuito ad aggravare la carenza di preti che sta determinando la chiusura delle chiese. La chiesa ha diritto di portare avanti le sue politiche, ma deve imparare a convivere con le altre posizioni, così come devono fare anche i parrocchiani.
Idealmente, i membri delle sei chiese che verranno chiuse dovranno recarsi in una delle quattro rimanenti: il Sacro Cuore, S. Giuseppe, S. Carlo e S. Marco. Un incremento deli fedeli e una base finanziaria più solida renderà queste chiese più forti e forse si potranno evitare ulteriori futuri traumi per le comunità cattoliche. Vincent Marinaro, direttore esecutivo del Centro Cattolico dei Giovani, ha detto al giornale Eagle che le chiese cittadine hanno operato come piccoli stati indipendenti. Le restanti quattro devono ora agire insieme.

Testo originale


A loss for city Catholics
Editorial
Article Last Updated: 02/12/2008 03:17:19 AM EST


Tuesday, February 12
Pittsfield’s Catholics knew that church closings were coming, but the decision of the Springfield Diocese to close six of the city’s 10 churches is a harsh blow. For many residents, those churches represent several generations of baptisms and First Communions, weddings and funerals. The closings are a loss for the entire community as well, because of the good work the churches do in helping the poor and disadvantaged in the city.
The University of Massachusetts study known as the Mullin Report recommended the closing of two churches, and the decision to shut down six churches by July 1 suggests the depths of the financial problems facing the diocese. The diocese has struggled with a dramatic 26 percent attendance drop between 1996 and 2006, and church leaders everywhere face a shortage of priests.
There are any number of reasons why the Catholic Church is confronting problems, some of which are unique to Massachusetts. The Springfield Diocese did not face clergy scandals of the magnitude of Boston, but the decision of church officials to protect pedophile priests by shuttling them among parishes infuriated Catholics everywhere. The church in Massachusetts is heavily
involved in politics,
and its opposition to gay marriage and stem cell research alienated many parishioners. Given that the state cannot force the Catholic Church to marry homosexuals, it came across as mean-spirited in needlessly, and stridently, involving itself in that debate. These issues arose as cities like Pittsfield were losing residents, Catholics among them.
The church hierarchy’s antipathy toward gays and the prohibition against married priests has contributed to a crippling shortage of priests that is a factor in church closings. The church has a right to its policies, but it also has to live with their ramifications — as do their parishioners.
Ideally, members of the six churches that will be closed will join one of the four remaining: Sacred Heart, St. Joseph’s, St. Charles’ and St. Mark’s. Increased attendance and a firmer financial footing will make those churches stronger and may spare them and the Catholic community future traumas. Vincent Marinaro, executive director of the Catholic Youth Center, told The Eagle the city’s churches have operated like independent city-states. The remaining four must now come together.



Mercoledì, 13 febbraio 2008