A margine della visita del Papa a Genova
Don Gallo, la Chiesa ha una ossessione sessuofobica

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Sabato 17 maggio 2008
«I lontani attendono dal Papa un messaggio di speranza, un segno e una parola di apertura. Invece c’è questa ossessione sessuofobica pesante, il cristiano è diventato un crociato di valori, c’è integralismo». Don Andrea Gallo, una vita passata nella sua Genova accanto agli emarginati, prete no-global e progressista delle Chiesa Cattolica, non ci sta al clima di aut aut che vige nel mondo religioso e sociale. E in occasione vista della visita di papa Ratzinger a Genova, si rivolge proprio al Santo Padre: «Chiedo al Papa un dono, di essere più vicino ai lontani. Da prete vecchio come me, che vive da tanti anni sulla strada, sento e vedo che i lontani sono tanti e ho pensato di regalare al Papa una supplica, di avvicinare i ”lontani”».
Quanto al viaggio papale, si chiede polemico: «Che senso può avere?». Dal prete delle periferie giunge anche un appello al mondo gay a non alzare muri di protesta, che possono solo complicare le relazioni anzichè determinare un progresso.



Domenica, 18 maggio 2008