Riprendiamo questo articolo dal sito del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/
«Niente di nuovo, siamo ancora a Ratisbona », dice in sostanza Olivier Roy, commentando le parole di Benedetto XVI allOnu. Tra i massimi esperti dIslam, consulente del governo francese, professore a Parigi e autore di molti saggi tra cui Global Muslim, Roy dà un giudizio critico sul nuovo messaggio del pontefice, in nome della «libertà religiosa nel mondo» che - pur senza citarlo - sembra rivolta soprattutto allIslam. Perché critico? «Innanzitutto non ritengo che il messaggio sia nuovo: è una tesi che Ratzinger ripete fin da quando era cardinale. E poi perché vi scorgo una contraddizione: da un lato lancia unapologia della libertà religiosa, dallaltra si oppone al vero dialogo interreligioso che devessere ecumenico e includere e minimizzare le differenze, comera infatti nel Concilio Vaticano II. Ratzinger invece le sottolinea. E ribadisce che la Verità appartiene solo al cattolicesimo». Eppure la richiesta di libertà religiosa anche «nella sfera politica», può essere un aiuto a chi lotta nel mondo islamico per la democrazia. «È vero, come è vero che il problema della libertà religiosa è soprattutto politico, non teologico. È stato il Parlamento algerino a proibire la costruzione di nuove chiese, la Corte suprema malese a sancire il divieto di cambiare religione. Ma tranne pochissimi casi, come la sempre citata Arabia Saudita, il problema non è la pratica del cristianesimo, ma il proselitismo e le conversioni. Daltra parte nella Spagna franchista era proibito il protestantesimo». Tornando al dialogo, il Papa e il Vaticano ne hanno comunque avviato uno con i famosi 138 "saggi" musulmani: il primo incontro è fissato a novembre. Non è un passo avanti? «Ma rispetto al pontefice precedente la prospettiva è molto diversa: non si cerca una base comune su un piano religioso, piuttosto si vogliono stabilire le "regole del gioco", dirimere il problema conversioni, quelli del culto. Ratzinger ha sempre messo in guardia dal dialogo che mette tutte le fedi sullo stesso piano. Non vuole simmetrie. Che potrebbero essere utilizzate, tra laltro, dai musulmani italiani a cui sono negate le moschee. Anche questa è libertà religiosa».
Cecilia Zecchinelli
Domenica, 20 aprile 2008
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