Crisi chiese
Al 45º Sinodo della chiesa valdese del Rio de la Plata
La crisi rioplatense
di Giuseppe Platone
I valdesi tra Uruguay e Argentina sono 13.000, ma poco più di 2.000 quelli iscritti
La crisi economica rivela una crisi spirituale che è anche la nostra
COLONIA valdese (Uruguay) - Ci sono 35 gradi mentre si chiude, la sera di mercoledì 6 febbraio, il 45° Sinodo valdese rioplatense. Il numero legale non è mai venuto a mancare, anche se qualche deputato ogni tanto si assentava per gettarsi nelle vicine acque del Rio de la Plata attraversando il boschetto che ci separa dallimmensa spiaggia del Parque XVII de Febrero. Sono 150 con diritto di voto. Il pastore Sergio Bertinat, rieletto moderatore per il suo secondo anno, ha raccolto il 90% dei consensi. Anche la Mesa Valdense (Tavola), che si compone di cinque membri, si è rinnovata. Oggi sulle spalle di questo gruppo di lavoro grava un pesante fardello. Il Sinodo ha in sostanza dichiarato lo stato demergenza. È crisi. Ed è economica. Cè un deficit pregresso di 218.000 dollari (oltre 150.000 euro) che si trascina di anno in anno. E in prospettiva occorrerà trovar soluzione alla questione della pensione dei pastori, i cui contributi previdenziali si sono cominciati a versare solo dal 2000 per lUruguay e dal 2007 per lArgentina. Quindi si tratta di eliminare non solo un deficit pregresso ma anche le cause che lo determinano e condizionano la vita delle chiese. Il Sinodo si è perciò diviso in quattro gruppi di studio sul tema unico: fede e finanze. In breve: la crisi economica deriva da una crisi spirituale. Cè qualcosa che non funziona. Centocinquantanni dopo larrivo dei valdesi in Uruguay, e più tardi in Argentina, rimane forte il legame di sangue, e quello della memoria storica, ma la fede si è indebolita. Cinquantanni fa si contavano 8000 membri comunicanti, 13 pastori, 2 opere sociali. Oggi i membri comunicanti sono scesi a quota 2200, ci sono 25 pastori, 20 opere sociali. Una facile previsione potrebbe farci dire che per il duecentesimo anniversario dellarrivo dei valdesi nel Rio de la Plata si arriverà a 500 membri comunicanti, 50 pastori, 200 opere sociali& I deputati del Sinodo hanno partecipato al culto celebrativo del 150° dellemigrazione valdese, che si è tenuto, domenica 3 Febbraio, a La Paz-Colonia Piamonteisa (scritto proprio così), non lontano da Colonia Valdense (la Torre Pellice dei valdesi latinoamericani). È stato un culto in cui è emerso vivido il contrasto tra la gravità della situazione in cui versa la chiesa rioplatense e la gioiosa manifestazione della fede. Il predicatore Francis Rivers, segretario esecutivo dellAmerican Waldensian Society che ha sede nella cittadina statunitense di Valdese (North Carolina), ha affrontato il testo biblico che la Mesa ha scelto per le manifestazioni del centocinquantenario: «&mi sarete testimoni fino alle estremità della terra» (Atti 1, 8). Rivers, pastore presbiteriano negli Usa, che è di origine messicana e ha lavorato sia in Italia sia in Uruguay (per un anno è stato il pastore di Colonia Valdense), si è chiesto che cosa significhi essere valdese oggi. Può ridursi tutto a un fattore etnico, a un cognome? Essere valdesi è - ha detto Rivers - unavventura spirituale, una vocazione, una crisi. Limperialismo fissa dei centri e delle periferie, la società globale ha messo in crisi questo modello. Oggi occorre vivere in rete, e il vero unico centro per tutti noi valdesi rimane Gesù Cristo. E la crisi economica deve diventare una grande occasione per approfondire la nostra fede. Durante il culto, i cui partecipanti hanno riempito la grande piazza alberata di La Paz, di fronte al primo tempio valdese del 1893, si sono ascoltate testimonianze spontanee, preghiere, canti. Molta commozione e molta allegria fuse insieme. Si è danzato al suono delle chitarre ringraziando Dio per tutte le sue benedizioni. La giornata di festa è proseguita con un grande pranzo nella Casa de los Jovenes a Colonia valdese. E qui, nei giardini antistanti il tempio, è stata allestita una mostra sui sette presbiteri della chiesa valdese in Uruguay e Argentina. Ogni realtà ecclesiastica ha presentato se stessa attraverso foto, documenti storici, oggetti... Frequentatissimo il nuovo Museo valdese, aperto tutto il giorno con la scrupolosa ricostruzione dei vecchi ambienti domestici, scolastici, religiosi dei primi coloni. Esso restituisce la storia di centocinquantanni. Tra gli oggetti da museo anche la toga, da cinquantanni in bacheca, che nessuno la rimpiange («il pastore non ha bisogno di una tonaca per predicare, non è un ministero esclusivo di una casta»). Da bravi valdesi, al termine della festa abbiamo ascoltato tre corpose conferenze su storia e missione, con interventi della giovane storica Ana Laura Bounous e dei pastori Carlos Delmonte e Claudia Tron. Ma sul versante della ricerca storica la vera novità è il corposo volume fresco di stampa sulla storia dei valdesi nel Rio de la Plata presentato al Sinodo dal suo stesso autore Roger Geymonat. La storia della presenza valdese nel Rio de la Plata sarà anche il tema della trasmissione realizzata da Paolo E. Landi per Protestantesimo, che andrà in onda il 24 e il 25 febbraio. Conclusa la giornata celebrativa, si è tornati, nel grande salone del Parque XVII de Febrero, a discutere sui temi sinodali. Tra le decisioni importanti segnalo la campagna che il Sinodo ha varato, (inizierà in aprile) rivolta a tutti, valdesi e non solo. Tutti vuol dire che parliamo di una popolazione, quella valdese, che qui conta almeno tredicimila persone e che coincide solo in minima parte con quella ecclesiastica. Lidea che il Sinodo ha lanciato è che ogni valdese dia, in occasione dellanno anniversario, almeno 150 dollari (poco più di 100 euro) come dono extra per il rilancio del lavoro della chiesa. Alle chiese il Sinodo ha chiesto di aumentare la propria contribuzione di almeno il 20 % nei confronti della cassa centrale. Non tutte le chiese hanno accettato una percentuale così alta, ma sono previsti incontri negoziali tra la Mesa e le chiese in difficoltà. Si è anche chiesto esplicitamente alle chiese autonome di rinunciare a eleggere singolarmente il loro pastore per potere concordare con la Mesa un piano di redistribuzione delle forze pastorali. E qui si è toccato il tasto dolente dei trasferimenti. Non tutti i pastori, in particolare quelli che hanno il coniuge che lavora o figli adolescenti, sono disposti a trasferirsi, causa la perdita del lavoro o dellinsorgere di gravi problemi famigliari. Inoltre il Sinodo ha chiesto alla Mesa che possa, là dove richiesto, rivedere il tempo di lavoro dei pastori per offrire loro la possibilità di integrare il proprio stipendio in modo trasparente. Questultima possibilità è vista come soluzione estrema per il nucleo famigliare pastorale che nella media (coniuge e due figli) percepisce in denaro circa 500 dollari al mese ed è in affanno. La crisi economica rimette in discussione tutto e i tagli diventano indispensabili. Tra poco più di un mese il moderador Sergio Bertinat verrà in Italia accompagnato dalla moglie Claudia Tron, anchella pastora. Vedrà per la prima volta Villar Pellice, da dove i suoi avi erano partiti per le Americhe. Ci porterà le cifre, i problemi, gli interrogativi e le speranze di questa piccola chiesa disseminata tra due paesi, Uruguay e Argentina. I suoi problemi sono i nostri problemi. Spero che venga accolto con la forza del lunghissimo applauso che ha accolto le parole del messaggio rivolto al Sinodo dalla moderatora Bonafede: «la fedeltà di Dio più volte sperimentata nella storia è il fondamento di ogni nostro sforzo, il senso della nostra preghiera, la forza della nostra vita». Una targa in legno scolpita a mano da un artigiano delle valli valdesi, che abbiamo donato alla nuova Mesa valdense, afferma: «I valdesi europei ai valdesi latinoamericani, uniti in Cristo, 1858-2008». Unaffermazione che racchiude un programma di lavoro per i prossimi secoli, se Dio vorrà. Giuseppe Platone Il presente articolo è tratto da Riforma - SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE BATTISTE, METODISTE, VALDESI Anno 144 - numero 7 - 15 febbraio 2008. Ringraziamo la redazione di Riforma (per contatti: www.riforma.it) per averci messo a disposizione questo testo Martedì, 12 febbraio 2008 |