Crisi chiese - Notizie
Una diocesi più ricca (ma non di preti)

di Giorgio Malavasi

http://www.gvonline.it/leggi_id.php?id=4544

Una diocesi organizzata, articolata, attenta alla formazione, sensibile alla carità e aperta alla novità, anche tecnologica. Ma anche invecchiata nei suoi protagonisti, che si riducono progressivamente di numero. E’ questo, in sintesi estrema, il ritratto della Chiesa veneziana così come appare dal nuovo prontuario diocesano, stampato proprio in questi giorni.

Accelerazione nella formazione. Per avere un’idea delle novità che cambiano il volto della nostra Chiesa, basta confrontare l’annuario appena uscito con quello di qualche anno fa. Noi abbiamo provato a farlo con quello del 1990. E balza all’occhio l’accelerazione, che è soprattutto di questi ultimi anni, per quanto riguarda le strutture e le istituzioni vocate alla formazione. Lo Studium Generale Marcianum è, in questo senso, novità e baricentro insieme.

I luoghi della carità. Ma fra le note positive registrate dal nuovo prontuario c’è anche l’accresciuta presenza - pienamente apprezzabile se confrontata con la situazione di 17 anni fa - di istituzioni ed opere legate alla carità e all’attenzione per i temi sociali. Case per anziani più o meno autosufficienti, comunità di recupero per tossicodipendenti, di assistenza per malati psichici e di Aids, di accoglienza per donne in difficoltà e per immigrati...: i luoghi della solidarietà praticata nel concreto si sono moltiplicati e riempiono le pagine della pubblicazione.

Nostra informatica quotidiana. Ma anche la tecnologia è ormai compagna di viaggio consueta di parrocchie, associazioni, istituzioni e uffici diocesani. Basterà dire degli indirizzi e-mail o delle pagine web, che non sono più presenze episodiche, legate alla passione di qualche sacerdote per l’informatica, ma sono diventati ordinari strumenti di lavoro, puntualmente registrati dal prontuario.

La popolazione religiosa. Le dolenti note iniziano quando si comincia a parlare di anagrafe e statistiche relative alle persone. In particolare se ci si riferisce a preti, suore e frati. Nel senso che il loro numero continua a calare, mentre cresce la loro età media.
Il calo più "drammatico" riguarda le religiose. Nel ’90, secondo il prontuario diocesano, in Patriarcato ne erano presenti 1.323. Ora si sono ridotte a 646, di cui 60 monache di clausura. Più di metà delle religiose presenti e operanti, cioè, sono venute a mancare dal "registro" diocesano. E una contrazione c’è anche fra gli ordini o congregazioni presenti nel territorio: erano 53, sparsi in 123 comunità, e sono divenuti 43, in 72 comunità.
Anche tra gli uomini non c’è da entusiasmarsi: i religiosi erano 343 (di cui 263 sacerdoti), e rappresentavano 19 ordini e congregazioni in 49 comunità. Il nuovo prontuario ne segnala 200 (tra cui 159 sacerdoti), disseminati in 20 tra ordini e congregazioni, e residenti in 35 comunità.

I presbiteri e l’età media. E i sacerdoti diocesani? Nel loro caso il calo numerico è più contenuto: erano 241 nel 1990 e oggi sono 207 (il prontuario ne registra 210, ma da fine ottobre, data a cui è aggiornata la pubblicazione, sono mancati don Luigi Meggiato, don Albino Bello e don Sergio Tonetto). La novità sta tutta nell’incremento della loro età media. Soprattutto la fascia degli ultraottantenni è oggi molto rafforzata: sono 23, infatti, i preti veneziani over 80, mentre diciassette anni fa erano solo 8. I più anziani sono mons. Attilio Daltin, che ha già compiuto 94 anni, e mons. Gastone Barecchia, che i 94 li compirà in novembre.
E sono 47 i presbiteri che hanno varcato i 75 anni, l’età della “pensione” per una delle categorie - i preti, appunto - che si ritira in quiescenza più tardi (salvo poi trovare tanti preziosi sacerdoti “over 80” ancora generosamente impegnati nell’azione pastorale). E l’età media? Nel 1990 era di 56,3 anni, oggi si è arrivati a 61,2.

Giorgio Malavasi



Giovedě, 24 gennaio 2008