Crisi chiese
Petrus docet

di Rosario Amico Roxas

Riporto un articolo pubblicato su “Petrus”, quotidiano on-line sul pontificato di Benedetto XVI.
Ora possiamo stare veramente tranquilli,
· dopo l’esclusione dalla Chiesa della salma di Welbi,
· dopo l’inclusione nella cattedrale di Santiago della salma di Pinochet,
· dopo la riconferma della lettera “Crimen sollecitationis” in difesa dei preti pedofili,
· dopo la condanna della teologia della Liberazione e dei teologi colpevoli di amare Cristo nei più disgraziati della terra, e di amarli come Cristo li ama,
· dopo la lectio magistralis di Ratisbona,
· dopo il libercolo “Senza Radici” firmato insieme al razzista Pera,
· dopo “Gesù di Nazaret” che trasforma la fede in Cristo in un fenomeno antropologico,
· dopo l’avanspettacolo del battesimo di Magdi Allam,
· dopo tutto quello che ancora accadrà,
possiamo ritenerci soddisfatti nel leggere una notizia così confortante come quella che aggiungo appresso, riscontrabile nel seguente indirizzo
http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=6686
Ritengo che debbano gioire anche i bambini delle favelas, quelli che affollano le strade delle città brasiliane, quelli che patiscono la fame e muoiono tra le braccia della madre elargendo, paradossalmente, l’ultimo sorriso, grati per quelle braccia che hanno donato loro l’unica certezza (parlo di momenti che ho visto e vissuto nel cuore dell’Africa, in pieno XXI secolo).
Ora apprendiamo di avere, finalmente, un pontefice…tra gli uomini più eleganti del mondo, specie quando si esibisce circondato dai suoi armigeri, in abiti disegnati da Michelangelo, con lucidissima alabarda ed elegante “cazzarola” in testa.


Rosario Amico Roxas



CITTA’ DEL VATICANO - Renato Balestra, stilista di primissimo piano della moda italiana e internazionale, titolare di un rinomato atelier in via Sistina a Roma, accetta di parlare di ‘moda religiosa’ e dà il suo giudizio estetico sui paramenti liturgici di Benedetto XVI e sul tenore delle celebrazioni presidute dal Papa.
Maestro Balestra, Lei, per ovvii motivi, attribuisce molta importanza all’eleganza. Ultimamente, Benedetto XVI ha indossato i paramenti di alcuni suoi predecessori. Come giudica questa decisione?
"Nel miglior modo possibile: trovo questi paramenti di un’eleganza e di una raffinatezza da far invidia e mi meraviglio di come siano stati abbandonati nel dimenticatoio per così tanti anni".
Cosa intende Lei per eleganza quando si riferisce, ad esempio, ad una casula?
"Intanto, un sapiente mix tra colori e portamento. E’ del tutto evidente che il Papa non può essere paragonato ad un comune utente di moda, ma anche nel suo portamento, nella classe con la quale celebra la Santa Messa, è possibile constatare che si tratta di un uomo elegante. D’altro canto, Benedetto XVI è un uomo naturalmente elegante e quindi coò che indossa risplende ancora di più".
Dunque, il nuovo cerimoniere pontificio, Monsignor Guido Marini, bene ha fatto a suggerire al Santo Padre di tornare ad indossare i paramenti di altri Papi…
"Certo. Guardi, negli anni passati, a torto o a ragione, anche nel vestire il Papa (il mio pensiero va in particolare a Giovanni Paolo II) si è lasciato molto all’improvvisazione, ritenendo, erroneamente, che il bello fosse democratico. Qualche tempo fa un amico mi portò a visitare un magazzino vaticano che conteneva, sparsi come fossero stracci vecchi, bellissimi paramenti antichi, ricamati a mano, di sublime fattura, e mi domandai perchè mai stessero prendendo polvere in quel deposito. Grazie al cielo, ora vedo che hanno ritrovato la loro degna collocazione addosso a Benedetto XVI".
Le sono piaciuti i paramenti di Quaresima?
"Eccellenti. Ma adoro tutto il modo di celebrare la Messa di Benedetto XVI. Si nota nella sua liturgia il lato mistico, la ricerca dell’Altissimo; la sua non è una Messa ‘formalistica’, ma carica di spiritualità".
Balestra, cosa pensa della Messa tridentina?
"A prescindere, ritengo che sia sempre importante pregare. Ma anche la preghiera, e quindi la Messa, richiede delle regole e delle forme. Come dire, la Messa deve obbedire a criteri fissi che nessuno può modificare a suo piacimento sulla base della cosiddetta creatività. In quanto alla Messa tridentina, mi lasci dire, senza nulla togliere ad altre celebrazioni, che la considero quella che meglio risponde ai canoni di bellezza e raffinatezza, anche perché sa generare riverenza, amore verso il trascendente e spiritualità. Da amante dell’estetica, preferisco la Messa tridentina".
Come giudica quelle persone che entrano in Chiesa scolacciate e con un abbigliamento a dir poco irriverente e discutibile?
"Non mi ergo a moralista, ma a tutto esiste un limite. Sarebbe opportuno limitare nelle Chiese l’ingresso di ragazze in minigonna, con il pancino fuori o in calzoncini. La Chiesa serve per pregare, quindi se queste persone proprio vogliono fare passerella vadano in spiaggia".
Papa Benedetto XVI promosso anche in eleganza?
"Sì, promosso con lode, è tra gli uomini più eleganti del mondo".



Lunedì, 07 aprile 2008