L’inquisizione continua
Censurato un saggio del teologo Peter Pahn

di Patrizia Vita

L’inquisizione continua a ritmi sempre più frenetici. Ora è finito nel mirino della Congregazione per la dottrina della fede un ex salesiano di origini vietnamite, don Peter Pahn, che ora è prete diocesano a Dallas negli Stati Uniti e titolare di una cattedra di teologia alla Georgetown University.
Sotto accusa un suo libro intitolato "Essere religioso partendo da una prospettiva interreligiosa: le prospettive asiatiche del dialogo tra le fedi". Il libro è stato definito "fuorviante" dalla Commissione per la dottrina per la fede dell’episcopato USA presieduta da mons. William Lori di Bridgeport.
La cosa nuova di questa vicenda sta nel fatto che l’accusato ha rifiutato di rispondere alle osservazioni mosse al suo libro. E’ un atteggiamento che condividiamo perchè più si da importanza a ciò che viene detto e scritto nei "sacri palazzi", più si da loro spazio e potere. Oltretutto oggi come oggi una reprimenda dell’ex Sant’Uffizio costituisce un sicuro trampolino di lancio per il successo editoriale di una qualsiasi opera, come è già accaduto per tanti altri teologi inquisiti e condannati. Stupisce anzi la protervia con la quale l’ex Sant’Uffizio continui ad emettere condanne che di fatto sono controproducenti per la credibilità del Vaticano. Ma contenti loro contenti tutti!
Solidarietà quindi a questa nuova vittima del Sant’Uffizio augurandoci di poter leggere presto il testo incriminato in Italiano.


Fonte della Notizia: http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=173283

Mercoledì, 12 dicembre 2007