La visita del Papa ad Aparecida
Gli Indios, offesi da Benedetto XVI

di Raymond Colitt, da Reuters (Traduzione di Fausto Marinetti)

Il Papa afferma che la Chiesa li ha purificati e voler tornare alle loro religioni sarebbe un tornare indietro


Altra gaffe papale papale! Forse peggio di Ratisbona, perché là parlava, da pari a pari, con degli studiosi, qui offende "gli angeli della foresta", che non sono in grado di difendersi sullo stesso livello culturale, scientifico, libresco. Ma, anche senza strumenti sofisticati, la freccia della verità riesce a "colpire" l’errore. Resta da chiedersi: "Possibile che sia tutto in buona fede?".


BRASÍLIA - Rappresentanti indigeni si dicono offesi dalle dichiarazioni "arroganti e irrispettose" del papa, che la Chiesa cattolica li aveva purificati e che il riprendere la pratica delle loro religioni originarie sarebbe un ritorno al passato.

Nel discorso ai vescovi latino-americani a chiusura della sua visita, il pontefice ha affermato, che la Chiesa non si era imposta ai popoli indigeni delle Americhe. Secondo lui, gli indios avevano accolto bene i preti europei, dal momento che "Cristo era il salvatore che aspettavano silenziosamente".

Si sa che, dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo nel 1492, nel continente americano milioni di índios sono morti in conseguenza della colonizzazione europea. "É arrogante e irrispettoso considerare la nostra eredità culturale meno importante della loro", dice Jecinaldo Satere Mawe, responsabile della Coordinazione delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana (Coiab).

La settimana scorsa, vari gruppi indigeni hanno scritto una lettera al papa, chiedendo il suo appoggio per la difesa delle loro terre e della loro cultura. Avevano detto che "gli índios stanno soffrendo un processo di genocidio" fin dall’arrivo dei colonizzatori europei. I conquistatori, infatti, potevano contare sulla benedizione dei sacerdoti cattolici, benché alcuni di questi li abbiano difesi e molti, oggi, siano tra i loro più importanti alleati. "Lo Stato si è servito della Chiesa per fare il lavoro sporco della colonizzazione degli índios, ma loro hanno già chiesto perdono... adesso vuol dire che il papa sta rinnegando quello che aveva detto la Chiesa?", chiede Dionito José de Souza, leader della tribù Makuxi, di Roraima. Nel 1992 Giovanni Paolo II ha parlato degli errori della evangelizzazione dei popoli nativi delle Americhe.

Quelle dichiarazioni non sono dispiaciute solo agli índios, ma anche ai preti cattolici che appoggiano le loro rivendicazioni, dice Sandro Tuxa,che è a capo del movimento delle tribù del Nordest: "Ripudiamo le affermazioni del papa. Dire che il massacro culturale del nostro popolo rappresenta una purificazione è offensivo e, francamente, spaventoso. Ritengo che deve essere stato consigliato male ".

Lo stesso gruppo cattolico che difende gli índios in Brasile, il Consiglio Indigenista Missionario (Cimi), ha preso le distanze dal papa. Padre Paulo Suess afferma alla Reuters: "Il papa non capisce la realtà degli índios di qui, la sua dichiarazione è sbagliata e insostenibile. Anch’io sono rimasto allibito".



Giovedì, 17 maggio 2007