Ferrara - SE NE VANNO I FRANCESCANI
La parrocchia di Santo Spirito dice addio ai francescani

Dopo cinquecento anni i frati minori, appartenenti all’ordine francescano, sono in procinto di lasciare Santo Spirito. La decisione del padre provinciale della congregazione, Bruno Bartolini, è di quelle che lasciano il segno anche perché i frati francescani sono molto di più di un’istituzione in città.


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Addio a Santo Spirito dopo 500 anni. I frati francescani se ne vanno e la partenza dovrebbe avvenire il prossimo anno, lasciando un altro buco pesante da coprire per la diocesi ferrarese, alle prese in questi anni con la carenza di sacerdoti. «La mia speranza - dice padre Giovanni Di Maria, da quasi 11 anni parroco di Santo Spirito - è in un ripensamento da parte del padre provinciale, anche se mi sembra improbabile, visto che la sua decisione è stata ponderata e dolorosa. Non mi rimane quindi che rispettare i voti dell’obbedienza».
La congregazione ha infatti chiesto alla diocesi un disimpegno dalla parrocchia, pur rimanendo ad operare in una altra zona del ferrarese.
«Visto il piano di ridimensionamento dell’ordine religioso - continua il padre superiore del convento - dovuto anche alla crisi vocazionale siamo costretti a malincuore a prendere in considerazione l’idea di abbandonare questa nostra parrocchia alla quale siamo molto legati».
Oltre al parroco padre Giovanni, nella struttura operano anche padre Carlo e padre Guidi che hanno preso gli ordini sacerdotali, oltre a fra Bonfiglio, tutti appartenenti all’ordine fondato da San Francesco d’Assisi nel 1210, dove la povertà evangelica è alla base del loro ministero.
La chiesa, ora di proprietà del demanio, è diventata parrocchia nel 1870, ma fin dal Cinquecento ha visto la presenza dei frati minori.
La notizia dell’imminente partenza dei frati ha destato molto clamore e anche preoccupazione da parte dei parrocchiani più fedeli in una delle zone storiche della città.
La dismissione della parrocchia comporterà anche un ulteriore problema per la diocesi ferrarese, che in questi ultimi anni ha dovuto affrontare il calo dei sacerdoti e il conseguente problema di coprire adeguatamente le parrocchie. Santo Spirito ricopre poi un ruolo strategico da punto di vista pastorale all’interno della città con le sue quasi cinquemila persone residenti e le oltre 2.500 famiglie e rimpiazzare la partenza dei frati non sarà certamente facile. Per questo anche l’arcivescovo Paolo Rabitti ha fatto presente il problema al padre provinciale della congregazione religiosa.
«Indubbiamente - dichiara monsignor Antonio Grandini, vicario generale della diocesi di Ferrara-Comacchio - si tratta di un problema in più da affrontare in quanto Santo Spirito avrà bisogno di un parroco. Anche noi speriamo che i frati rimangano più a lungo possibile, poi vedremo di risolvere anche questa situazione».
Intanto la parrocchia di Santo Spirito si appresta a festeggiare il 138º anniversario di fondazione e potrebbe essere l’ultimo con la presenza dei frati.spetto al numero delle parrocchie.



Domenica, 18 maggio 2008