Riflessione
Cristianesimo contro natura

di Aldo Antonelli

Torno da una riunione con i genitori dei bambini e delle bambine che devono fare la Prima Comunione.
Ho affacciato loro una proposta che ad alcuni è risultata dissacratoria, ad altri provocatoria e ad altri ancora "scherzosa".
Ho chiesto loro, quasi supplicandoli: "Per favore, togliamola questa festa della "Prima Comunione"! Togliamola!"
Sono rimasti di pietra, in un silenzio di gelo rotto solo dal sorriso scansonato di un amico che ha detto: "Ma don Aldo scherza...".
"No! Non scherzo assolutamente. Vi prego in ginocchio, venitemi un pò incontro. Togliamola questa festa".
Mi son dato dieci minuti per far notare loro come sia contro natura tutta questa architettura costruita attorno alla "Prima Comunione"! E’ contro natura questo voler pretendere che si comprenda prima con la testa ciò che si pratica nel gesto. Ed è disumano questo bombardamento catechistico in un deserto di testimonianza.
Nella vita, normalmente avviene il contrario: le cose prima si fanno poi si cominciano a comprenderle, e maturarle, a sistematicizzarle e a teorizzarle. I bambini incominciano a mangiare senza sapere cosa e perché; incominciano a fare i primi passi senza meta, senza sapere dove andare e a che fare. Soltanto in seguito, crescendo cominciano a "razionalizzare" il tutto, a motivare e scegliere. I bambini incominciano a studiare la grammatica dopo ben sei o sette anni che hanno iniziato a parlare.
Questo voler far entrare nel cervello le cose prima che entrassero nella pratica è una bella e buona violenza alla quale, spesso, si risponde con il rifiuto, un rigetto fisiologico. Cosa ci sarebbe di strano se dei genitori che frequentano la Messa domenicale come si portano dietro i bambini in chiesa se li portano anche all’altare per la Comunione? Da grandi impareranno che dietro le parole ci sono dei significati, dietro i gesti ci sono dei contenuti e che le parole legano e i gesti comunicano e i sacramenti, che sono parole e gesti, "significano-comunione". Il linguaggio ha le sue regole, ma le regole vengono dopo che ci si è impadroniti della lingua. L’amore ha le sue esigenze, ma queste vengono dopo, non prima.
Allargando il discorso possiamo dire anche che la Fede ha le sue Verità, ma queste vengono comprese dopo, all’interno di una pratica di Fede e non ne sono le premesse né possono essere poste fuori, ancor tantomeno imposte, al di fuori della Fede.
Non vi pare?
Buona notte.

Aldo



Lunedì, 27 ottobre 2008