Consiglio permanente Conferenza Episcopale Italiana
Un commento alla prolusione del presidente della CEI Bagnasco

di Stefania Salomone

Vogliamo commentare già l’inizio?
“VENERATI”.
Ma che razza di aggettivo assurdo è mai questo?
VENERAZIONE (dal dizionario Wikipedia.org) = forma di omaggio religioso verso una divinità o verso un oggetto sacro (ad esempio reliquia).
Beh, certo, tutte queste cariatidi mummificate, forse un po’ reliquie lo sono davvero …
Ma quanto a diventare ’oggetto di venerazione’, francamente ho forti dubbi.
Invochiamo la luce dello Spirito”… cos’è una barzelletta?
Innanzitutto, la luce dello Spirito non va invocata, ma va accolta. Certo, se la si vede! E questo è il secondo punto. Non ci hanno mai fatto sospettare che lo Spirito sia stato da loro neanche avvistato.
Ribadisco il concetto che la salvezza, stando al vangelo, non è un fatto da perseguire, da acquisire, ma una realtà propria di chi accoglie il messaggio di Gesù; ne è parte integrante e inscindibile. Qualora essa fosse la risultante del nostro comportamento, dei nostri meriti, torneremmo indietro al Dio giudice, alla casta di mediatori, e a tutte le blasfemie che ci portiamo dietro da secoli di assurdo terrorismo. Senza dimenticare che questa fantomatica salvezza sembra essere il premio eterno per una perfetta “raccolta punti” stile supermercato.
Mangiamo quello che dobbiamo diventare, anzi quello che già siamo”. Strano quanto questo concetto sia esattamente ciò che definirei il senso dell’Eucaristia. E poi troviamo “egli ha amato e ha dato se stesso per me”. Altro concetto che condivido, anche se, la dottrina ufficiale tradizionalista, ha trasformato il tutto in ’ha dato se stesso per i miei peccati’. Cioè l’uomo non pecca più? Quindi, dato che noi pecchiamo ancora, Cristo è venuto inutilmente.
E cosa significa ’per me’? Per la mia salvezza? Per cancellare le colpe? Rieccoci di nuovo.
E’ bello leggere in questo discorso quanto ci si riempia la bocca di comunione, di universalità. Leggo ’nella chiesa nessuno è straniero’. Sì, certo, se è allineato con il magistero. Non appena comincia a pensare con la sua testa, non diventa straniero, diventa nemico, quello da allontanare.
E’ bello constatare che la chiesa locale sia oggetto di grande plauso, certo, se comunque si rifà a quella universale, che, come ben sappiamo, non è la chiesa inclusiva, ma, al contrario, è la chiesa accentratrice. Cioè, puoi definirti realtà locale, a patto che tu ti attenga alle direttive del magistero.
Mi colpisce la grande preoccupazione per le persecuzioni dei cristiani, e, da una parte, sono sinceramente addolorata per gli episodi citati nel discorso. Peccato che si dimentica sempre il ruolo della chiesa cattolica nelle grandi persecuzioni del passato e del presente. E inoltre, perché non si alza la voce per la persecuzione di tante minoranze religiose in altri territori? La risposta mi pare fin troppo scontata.
Ascoltavo tempo fa i racconti di un frate missionario, di ritorno dal Benin. “Beh, la situazione è veramente grave, dobbiamo fare qualcosa!”. Mi aspettavo mi parlasse della fame, della sete, della povertà. Invece ecco il problema veramente grave: “Lì ci sono tanti musulmani e questa cosa va arginata. Bisogna chiedere ad altri missionari in giro per il mondo di stabilirsi lì e creare una diocesi, altrimenti questa situazione sarà sempre fuori controllo”. Sono rimasta talmente basita da non trovare le parole per rispondere a questa sconcezza.
Ora passiamo al capitolo “giornate mondiali della gioventù”. Basta!!!! Non se ne può più!
Lo scorso papa, a parte commenti e valutazioni sul suo pontificato, ha istituito questi raduni, che, in virtù di un indiscutibile carisma, raccoglievano milioni di persone. Proseguire con questa follia, dispendiosa per chi la organizza, ma anche per chi vi partecipa, senza che esista più il ’movente’ del fatto, è una cosa sciocca. Come sciocco è stato utilizzare questa occasione per elargire indulgenze, unitamente ad una buona dose di ’Concilio di Trento’. Latino, spalle all’assemblea, i comunicandi inginocchiati, ecc.
Punto n. 7. “La stagione dei pellegrinaggi, lungi dal rivelarsi obsoleta, sta in realtà conoscendo una stagione di sorprendente rilancio”. E questo è davvero grave. Non tanto il fatto di considerarci un popolo in cammino, che lungi da essere un pellegrinaggio, così come comunemente inteso, quanto per voler forzare e agire su corde che hanno ben poco di spirituale. Se il catechismo dice espressamente che si può essere cattolici senza credere alle apparizioni, e poi il papa va a Lourdes ’per festeggiare i 150 anni dalle apparizioni della madonna’, c’è qualcosa che non va. “Un viaggio della speranza.. (…) con rosario in pugno”. No comment.
Un amico carissimo mi dice spesso: da una fede nella Risurrezione, siamo arrivati alla fede nella Riesumazione. Commissioniamo costosissime maschere di cera (o silicone non ricordo), per poter esporre una salma agli occhi avidi dei pii devoti, che sfileranno a migliaia in cerca di una grazia. Ma soprattutto, che riempiranno le casse di qualcuno.
Seguono varie altre stramberie. Tipo il dissenso espresso su opinioni che vedono la chiesa inadempiente. Mi limito a ragionare su un fatto. Se la gerarchia sa (perché lo sa) che molta parte della dogmatica del magistero cattolico si basa su tradizioni che non si rifanno minimamente al Vangelo, perché non ci viene detto, e soprattutto dimostrato? Ma anzi, quando eminenti biblisti tengono conferenze in giro per il mondo, ricevono spesso enormi calci nel sedere? Non trasmettere, consapevolmente e ostinatamente, una verità di fede a me sembra non solo inadempienza, ma falsità e ipocrisia. Quando si adempie il solo compito di parlare, spesso sputando sentenze su cose che attengono la sola coscienza personale, senza testimoniare mai nulla di ciò che si dice, quale potrebbe essere una definizione esatta? Svista, forse?
Si fa cenno alle fasce deboli della società, ai poveri … Vergogna! Tu non ti puoi affacciare a una finestra con la stola di ermellino e tuonare a favore dei poveri! Non puoi stringere la mano ai potenti e partire per il terzo mondo col nutrizionista personale al seguito!
E’ vero questa non è inadempienza, si tratta di altro.
Infine la vicenda di Eluana. Una ragazza che non ha neanche la possibilità di urlare loro in faccia “Vi scongiuro, non ne posso più!”
Certo, la vita è sacra. Andiamo a raccontarlo a quei vescovi che hanno chiesto alle donne dei preti di abortire per non dare scandalo. O alle vittime della pedofilia. Il loro vissuto, o non vissuto, sarebbe certo più edificante.


Conferenza Episcopale Italiana CONSIGLIO PERMANENTE Roma, 22-25 settembre 2008

PROLUSIONE DEL CARDINALE PRESIDENTE



Mercoledì, 24 settembre 2008