La visita di Benedetto XVI negli USA
Ciò che vedo dai banchi

di DAN BARRY

http://www.nytimes.com/2008/04/13/weekinreview/13barry.html?ex=1365739200&en=25dbc76dac7dc2d3&ei=5088&partner=rssnyt&emc=rss

Per molti anni un documento incorniciato adornava la tromba delle scale in legno scuro nella casa di infanzia di mia moglie. Era la benedizione papale di Giovanni XXII - “Il Papa Buono” - ricevuta in occasione del matrimonio di mia madre e del mio patrigno, celebrato nel 1959 - che ricollegava l’evento, avvenuto in realtà a Wilkes-Barre, PA, ad un luogo lontanissimo: il Vaticano.

Trentuno anni dopo, io e mia moglie Mary ci siamo sposati in una chiesa il cui nome, Nostra Signora dei Dolori, sembrava enfatizzare le tribolazioni che ci attendevano. Una amica di famiglia, una suora con important conoscenze, si è presentata a noi con la stessa benedizione papale, che questa volta legava un sobborgo del New Jersey con la Emerald City (capitale del mondo del Mago di Oz nella famosa novella) della nostra fede cattolica.

Oggi, quel documento, incorniciato in argento, è ammucchiato tra vecchi testi universitari e altre scartoffie in uno sgabuzzino del sottoscala, a pochi passi dalla lavatrice; mucchi di biancheria sporca che si lavano e si strizzano ed escono puliti, anno dopo anno, tutti sotto lo sguardo benevolo di Papa Giovanni Paolo II. Poi finiscono nell’asciugatrice, accompagnati da inni gregoriani per un po’ di sana meditazione.



Martedì, 15 aprile 2008