Crisi chiese
I CANTIERI DI DIO

di Agenzia Adista

Abusi edilizi in un palazzo vaticano. Ma per i vigili l’edificio è off limits


34555. ROMA-ADISTA.

Libertà di abuso edilizio da parte del Vaticano, in nome di una extraterritorialità che varca i confini della Santa Sede e invade la stessa città di Roma. Il fatto è della metà di agosto, quando i vigili urbani bussano al portone del cinquecentesco palazzo Maffei Marescotti, a due passi dal Pantheon, un edificio di proprietà vaticana che ospita alcuni uffici del Vicariato di Roma, l’Opera Romana Pellegrinaggi (Orp), gli uffici commerciali del quotidiano Avvenire, la Fidae (Federazione Istituti Di Attività Educative) e la Fism (le Federazioni Italiana Scuole Materne) e diverse associazioni ecclesiali, fra cui il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (Mlac) e l’Unitalsi. Hanno l’incarico di verificare quanto denunciato da alcuni cittadini: la costruzione, sull’ultimo piano del palazzo, di una casetta con finestroni, tettoia e un comignolo. Una sorta di locale-pizzeria, che in altezza eguaglia la cupola del Pantheon, distante poche decine di metri in linea d’aria, utilizzata, secondo le denunce dei vicini di casa riportate dall’edizione romana del quotidiano La Repubblica (che per prima - a partire dal 22 agosto - ha raccontato l’abuso con una serie di servizi, anche fotografici), "nelle notti romane per party e incontri di lavoro" proprio dall’Orp, il tour operator del Vicariato di Roma (v. Adista nn. 57/07 e 7/08).

Ai vigili, però, viene vietato l’ingresso nell’edificio: palazzo Maffei Marescotti, essendo proprietà del Vaticano (che fra l’altro è il principale immobiliarista della città: almeno un quinto delle case della capitale appartiene direttamente alla Santa Sede, allo Ior, ma anche alla diocesi, ad enti ecclesiastici controllati dalla Cei, ad istituti, congregazioni religiose e confraternite; v. Adista nn. 39, 79/07 e 7/08), gode del privilegio dell’extraterritorialità, cioè è territorio di uno Stato estero dove è vietato l’accesso. E dove, evidentemente, si può compiere ogni abuso edilizio al di fuori delle leggi urbanistiche nazionali e municipali. Non è la prima volta, infatti che palazzo Maffei Marescotti è al centro degli accertamenti dell’amministrazione comunale per lavori edili fuori dalle regole: già nel 2001 gli abitanti delle case circostanti avevano protestato per l’innalzamento, sopra il tetto dell’edificio, di un nuovo piano sormontato da una grande terrazza con giardino pensile. Ma anche allora la faccenda si risolse con un nulla di fatto. Ora il bis, con questa nuova costruzione. Interpellati dalla cronista di Repubblica, i dirigenti dell’Orp ammettono che, durante l’estate, si sono svolti dei lavori edili: "Ristrutturazione e manutenzione delle capriate e delle terrazze", senza però precisare se ci sia stato un aumento di cubatura.

L’extra-territorialità consente di fare tutto, spiega Federica Galloni, soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio del Comune di Roma, però "non tutti si comportano allo stesso modo. Stiamo lavorando insieme con il Vicariato, ad esempio, per San Giovanni in Laterano, senza nessun problema, mentre tempo fa non riuscimmo a far togliere una orribile pubblicità dal palazzo di Propaganda Fidae, del Vaticano, in piazza di Spagna. Alle nostre lettere di protesta hanno risposto inviandoci il loro statuto che prevedeva l’extraterritorialità. E basta". Del resto, prosegue, "noi non possiamo fare altro che delle proteste, sta anche al buon senso di chi gode dell’extraterritorialità farne buon uso".

"Sarebbe interessante sapere, usando gli unici strumenti di misura presi in considerazione dalla politica romana degli ultimi quindici anni, cioè il metro quadro ed il metro cubo, quanto esteso sia veramente lo Stato della Città del Vaticano considerate anche le enclave, dentro il territorio della città capitale della Repubblica italiana", dice Andrea Costa, consigliere del Direttivo della Sezione romana di Italia Nostra. E il radicale Mario Staderini, ex vicepresidente del Consiglio municipale di Roma Centro storico, sollecita le autorità civili ed ecclesiastiche ad intervenire: "Al card. Agostino Vallini, nominato vicario del papa lo scorso 27 giugno, chiedo se ne era a conoscenza e se sia possibile che il Vicariato di Roma, come un abusivo qualsiasi, tiri su in fretta e furia un orrido manufatto per, si dice, organizzare party ed incontri di lavoro". La scelta di impedire l’accesso ai vigili urbani, prosegue, "è un atto grave e ostile nei confronti della città, rispetto al quale il sindaco non può rimanere inerte. Alemanno chieda formalmente al Governo, trattandosi oramai di questione tra Stati, di attivare le procedure diplomatiche previste dal diritto internazionale per ottenere spiegazioni ed il ripristino dello stato dei luoghi". "Spero, infine, che al loquacissimo sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, già responsabile di Forza Italia per i rapporti con il mondo cattolico, in questo caso il gatto non abbia mangiato la lingua": "Se non la convocazione dell’ambasciatore vaticano, ci aspetteremmo per lo meno una parola sull’argomento". Il deputato radicale Maurizio Turco ha invece presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo di sapere quali iniziative sono state prese dal governo "nei confronti dello Stato Città del Vaticano". (luca kocci)

Articolo tratto da
ADISTA

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Martedì, 02 settembre 2008