RIALZATI IRPINIA !

di Nino Lanzetta

MAI avremmo pensato di prendere a prestito dal bagaglio berlusconiano uno slogan! Sia perché gli slogan, per lo più, restano tali, sia perché la politica non si fa con essi. Ma nel caso specifico, lo slogan, adattato all’Irpinia, è un imperativo morale dal quale non si può prescindere per una rinascita, individuale e collettiva, che è l’unica strada che può rimuoverci dall’emarginazione nella quale ci ha portato una classe politica mediocre quanto arrogante, autoreferenziale quanto inamovibile. La nostra provincia sta vivendo una stagione di grandi disagi, di sottosviluppo e di emigrazione, di mortificazioni e di degrado politico, culturale e morale, (l’affare rifiuti n’è solo uno degli esempi!), e non si tirerà fuori se non troverà un sussulto di dignità e di orgoglio, se non si riapproprierà dei propri diritti, Una classe politica che si proclama legittimata dal voto popolare, anche se quel voto lo ha blindato con il più sofisticato clientelismo, utilizzando scientificamente una gestione del potere nella quale i Sindaci, i Presidenti delle Comunità montane, i consiglieri comunali, gli assessori, i Presidenti degli Enti, che sono parte di un’unica filiera, in occasione di ogni elezione, si mobilitano chiamando a raccolta i beneficati e i beneficanti.
La personalizzazione della politica e dei rapporti annulla completamente l’ideologia, la riflessione, l’autonomia. Il voto, spesso, è dato in segno di riconoscenza, di gratitudine, di stima, di fedeltà, quasi mai di convinta adesione alle idee, ad un programma, al comportamento passato. Molti elettori, forse per pigrizia, o perché lo ritengono utile per i propri interessi, forse perché cosi fan tutti,o perché si sentono lusingati dalla chiamata dell’illustre personaggio finiscono per fare un uso superficiale del proprio voto. Così il circolo vizioso si chiude e l’equivoco continua. Le responsabilità diventano collettive e le proteste dei cittadini, che si oppongono ai soprusi e alle ingiustizie, sterili se poi, quando veramente si possono esercitare i propri diritti li si sprecano così platealmente.
Rialzati Irpinia, non può essere soltanto uno slogan, ma la convinzione che ciascuno di noi è artefice del proprio destino e, nell’esercizio del voto, si appropria del diritto di essere protagonista.
Lo spettacolo cui stiamo assistendo, di quei politici ed amministratori che fanno parte della filiera della gestione del potere che abbiamo descritta, che confermano la propria fedeltà al capo che li porta, nello spazio di un batter di ciglia, da uno schieramento all’altro, a far politica contro un partito che è stato il loro fino al giorno prima, non può essere giustificato da nessun torto, anche il più grave.
La stampa e le televisioni locali non aiutano a capire. Non entrano nel merito del tema di fondo; si attardano sui particolari, sugli inciuci, sugli scoop e costruiscono le loro analisi sulle dichiarazioni, interessate e strumentali dei protagonisti!
Alla fine finisce per pagare il solito Gerardo Bianco, il politico irpino meno clientelare, che, bene o male, si è sforzato di essere coerente con quello che pensava ed è uscito di scena con dignità , commentando con amarezza: “Il tentativo generoso della Rosa bianca di dare slancio alla buona politica, attraverso un processo costituente si esaurisce in un mediocre accordo con l’UDC che ripropone, in particolare nel sud, logiche clientelari di potere dispotico e familistico”. Il riferimento a De Mita non è puramente casuale ma volutamente pertinente.
Infine una considerazione finale: De Mita sa benissimo che, sottraendo voti al PD, può scattare in Campania il premio di maggioranza a favore del PdL e fargli conquistare la maggioranza anche al Senato? Si è messo a lavorare a favore di chi ha sempre ritenuto l’ avversario da battere, il campione dell’antipolitica, il peggior interprete della sua concezione nobile della politica?
Gli elettori sono consapevoli? Sono disponibili a seguirlo in questa deriva? Infine, quello di oggi è il De Mita statista che è stato Presidente del Consiglio? Ad un certo punto della vita anche le sirene perdono il loro canto!Rialzati Irpinia!

NINO LANZETTA



Lunedì, 17 marzo 2008