La settimana politica.
Papponi di Stato!

30 marzo 2008.


di NINO LANZETTA

L’articolo “Papponi di Stato, di Gennaro Sangiuliano, apparso su Libero, il quotidiano di Feltri, di qualche giorno fa, non è andato proprio a giù ai nostri consiglieri regionali della Campania, che hanno minacciato sfracelli.
Eppure l’articolista scriveva cose note, scritte e riscritte, e sulle quali i giudizi negativi sono, ormai, sedimentati.
Scriveva che il costo annuo dei 60 consiglieri regionali supera i 90 milioni di euro; che lo stipendio netto di un consigliere è di 9.143,00 euro al mese + 300 euro per il portaborse + un Ufficio con segretaria. In più ci sono svariate indennità: 1.371,00 euro, ai presidenti di Commissioni, 732,00 ai vicepresidenti, 364,00 ai segretari. E 54 di loro ( su 60) rivestono queste funzioni. Ci sono, infatti, ben diciotto Commissioni. Poi ci sono il Presidente del Consiglio la cui indennità è di 1828,00 euro, due Vice, due questori e due segretari, sempre con relative indennità
Al consiglio regionale si contano ben 14 gruppi politici, con relativo capo gruppo, vice capogruppo e Uffici con personale.
Tutti i consiglieri hanno un secondo incarico, molti anche un terzo. Per la pensione (3.200,00 euro mensili al 55° anno di età) basta una sola legislatura. Per ogni anno in più, aumenta sensibilmente. Hanno la loro bouvette- ristorante, il presidio medico, i viaggi, la formazione, i telefonini, il pc e tanti altri privilegi. Non parliamo degli sprechi, dei Columbus day, delle edizioni di libri ed opuscoli su carta patinata ed elegante e di tante altre quisquilie!
Poiché il bilancio regionale è in deficit ( si pensi solo a quello della sanità!) la Finanziaria Tremonti ha imposto l’aumento delle addizionali (sull’Irpef, Irap, la benzina). Quelle della Campania sono le più alte d’Italia!
Intanto ci sono 450.000 famiglie al di sotto della soglia di povertà. Più della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e del triveneto messi insieme.
Tra i consiglieri, che più hanno protestato, si sono distinti Giusto, Sena, Ronghi ed altri. Una delle pochissime voci fuori dal coro è stata quella di Fausto Corace, che ha usato l’espressione “sudiciume morale” per indicare i mali della regione.
Da non dimenticare che nello scorso settembre il Consiglio si approvò un adeguamento dello stipendio, con gli arretrati di un anno (una specie di scala mobile, utilizzata dai senatori, ma non dai deputati!). E che nel dicembre scorso, invece, la delibera della Giunta Bassolino che invitava il Consiglio a ridursi lo stipendio del 10% , è stata sdegnosamente respinta.
Sdegnato si è, pure, detto il consigliere regionale Anzalone, che ha scritto, sul Corriere dell’Irpinia del 29 marzo, che il costo del Consiglio regionale è più che raddoppiato nel corso degli ultimi cinque anni e che la Regione Campania ha “un numero spropositato di dipendenti regionali (cioè un apparato burocratico di rara inefficienza), i cui livelli dirigenziali e paradirigenziali sono super – extra pagati”. Sono, infatti, considerati di alta professionalità! Quanto, poi, alla produttività, basti pensare che da otto anni non riescono ad approvare lo Statuto! Il consigliere regionale Anzalone così conclude: “Indubbiamente papponi non siamo. Ma, diciamola tutta, della casta facciamo parte, mentre la maggioranza dei cittadini campani guadagna poco e non arriva a fine mese o non ha lavoro o ha un lavoro precario, sottopagato e super sfruttato”.
In conclusione – e diciamola ancora tutta- i vari Giusto, Sena, Ronghi e colleghi, scienziati proprio non sono, e se non facessero politica, sicuramente non riuscirebbero a portare a casa stipendi del genere!

NINO LANZETTA



Lunedì, 31 marzo 2008