La settimana politica irpina.
Monnezza e De Mita in primo piano

di NINO LANZETTA

Aggiornamenti sulla Monnezza.

Napoli è tappezzata di manifesti con la scritta: “Berlusconi santo subito, se risolvi il problema della spazzatura”. Forse il processo di beatificazione di Berlusconi ancora in vita, si farà davvero perché è costretto, suo malgrado, a risolvere il problema della monnezza. Non per altro, perché se così non fosse, tempi molto tristi e pericolosi si affaccerebbero per gli abitanti di questa sfortunata regione. Certo non dovrebbe farlo con la forza, come pare stia facendo adesso, (e la guerriglia di Chiaiano aggrava una situazione già al limite della legalità, però è altrettanto certo che gli uomini delle Istituzioni e i sindaci, prima di tutti, devono assumersi le loro responsabilità e ragionare in termini di proporre soluzioni globali e non di sola, anche se legittima, difesa dei propri territori. Occorre dialogo e invito al senso dello Stato da parte di tutti. La propaganda è finita e occorre rimboccarsi le maniche senza rinfacciarsi accuse reciproche.
Intanto, dopo il consiglio dei ministri di Napoli e le ferme parole del Presidente in conferenza stampa ( avete notato che non sorride più da dopo aver vinto le elezioni?) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge sui rifiuti. E’ tornato Bertolaso con poteri ancora maggiori. Sono stati indicati dieci siti per le discariche: due per la provincia di Avellino ( Savignano e il Formicoso), due per quella di Caserta, tre per Napoli due per Salerno ed una per Benevento. I CDR verranno chiusi e ristrutturati perché, “producono solo spazzatura triturata e puzzolente” come ha dovuto ammettere ufficialmente Bertolaso. Le discariche, i termovalorizzatori e le altre strutture che trattano i rifiuti sono d’interesse nazionale e protette come le caserme e le zone militari, anche con l’intervento dell’esercito. I consorzi provinciali vanno chiusi. Il termovalorizzatore di Acerra verrà completato in 18 mesi dalla Fibe, che l’ha costruito e che ritorna, perché non si è stati in grado di far proseguire i lavori da altra ditta! Per quanto riguarda la nostra provincia, vengono confermati i siti di Savignano e del Formicoso. Sarà rivolta confermano i comitati di protesta, ed i sindaci dei comuni interessati si stanno attrezzando per trovare cavilli giuridici ed iniziative utili a salvaguardare i loro territori o a ritardarne gli eventi. L’irresponsabilità di un’intera classe dirigente e politica che ci ha condotti nella m.. continua nell’incoscienza più disarmante. Fino a qualche giorno fa circolava addirittura la notizia di un portentoso aggeggio, sperimentato in Israele ed in Australia, capace di incenerire tutti i rifiuti! La connessione con la famosa arma segreta di Hitler è balzata subito alla mente con un abbinamento curioso: Hitler fu sepolto da una montagna di macerie, i nostri politici, invece, da una montagna di risate!
Quanto alla differenziata, si è sempre ai nastri di partenza. I pochi comuni virtuosi che la fanno sono costretti a mandare l’umido a Catania con enormi costi. In questi giorni, ironia della sorte, sono cominciate ad arrivare le bollette per la tassa comunale rifiuti. A molti il costo del….servizio(!?) è di circa un euro al giorno!? Non bastano le trattenute dell’Irpef regionale e di quella comunale! Leggete le dichiarazioni dei redditi e vi accorgerete qual’ è il peso che grava su ognuno di noi per mantenere una impalcatura elefantiaca ed inefficiente quale quella regionale e comunale. Ultima annotazione: sono comparsi enormi manifesti nei quali il neo onorevole Arturo Iannaccone ( della Lega del sud?) intima ( a chi?): no discariche regionali nella nostra provincia! Il messaggio è di dubbia interpretazione e non apporta chiarezza! Il neo onorevole vuole aggiungersi ai tanti ( sindaci, presidenti, esperti e manager) che con le loro chiacchiere e futilità hanno fatto degenerare la situazione fino a questo punto?

I neo popolari di De Mita.
In Irpinia c’è un partito in più: quello di De Mita. Non è un vero e proprio partito, ma è come se lo fosse perché, e non poteva essere diversamente dato il personaggio, si comporta come un vero partito. I popolari demitiani, così li chiamano, hanno costituito un proprio gruppo autonomo, e diverso da quello dell’UDC, sia alla Provincia che al Comune capoluogo.
I demitiani vogliono “riequilibrare” l’esecutivo della Provincia e la Giunta del sindaco Galasso. Riequilibrio è un termine che in Irpinia si traduce come richiesta di poltrone e di partecipazione alla gestione del potere.
E mentre nel parlamento nazionale i gruppi politici si riducono a cinque/ sei, da noi tendono sempre ad aumentare. Alla Provincia se ne contano più di dieci: molti di uno o due consiglieri. I demitiani sono i più numerosi: otto. Il PD ne ha sei, F.I. e A.N. tre ciascuno, gli altri uno o due. L’ex onorevole Giuditta, fa gruppo a sé. I comunisti italiani, i verdi, l’Udeur ( ad Avellino c’è ancora!) il MPL, l’UDC, ne hanno uno ciascuno. In tutto dodici gruppi su trenta consiglieri provinciali! Analoga la situazione al Comune di Avellino: undici gruppi su quaranta consiglieri comunali!
Per quanto riguarda i popolari di De Mita, secondo le ultime parole del Capo, sono fuori della maggioranza al Comune di Avellino, mentre alla Provincia il dialogo è aperto. Naturalmente, come è sempre accaduto e come continua ad accadere, il dialogo riguarda la spartizione del potere e mai, per esempio, il problema della spazzatura o l’erogazione di migliori servizi. Alla faccia dei cittadini che continuano ad assistere impassibili e rassegnati!


NINO LANZETTA



Lunedì, 26 maggio 2008