La settimana politica irpina
La settimana politica... mancata!

di NINO LANZETTA

16 dic. 2007

Il grande centro.
Causa neve sono stati rinviati due avvenimenti politici di rilievo extraprovinciale che avrebbero proiettato, ancora una volta, Avellino nel panorama politico nazionale. Ci riferiamo al congresso nazionale della Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi e al Convegno sul nuovo Centro di Gerardo Bianco e Savino Pezzotta.
Come tutti ormai sanno, Gerardo Bianco - che non aveva neanche aderito alla Margherita, anche se con quella formazione ha conservato il seggio alla Camera in un collegio sicuro come quello della Iervolino - non se l’è proprio sentita di aderire al nuovo Partito democratico. E si è messo anche lui, già da tempo in verità, alla ricerca di quell’araba fenice che da molti è considerato un nuovo grande Centro, che va sempre più colorandosi del verde dell’irpinia nel senso della speranza e di una nuova giovinezza.
Dopo il centro di Zecchino, con gli esiti sfortunati che tutti sappiamo, che hanno determinato la sua uscita dalla politica attiva, ci hanno riprovato e ci stanno ancora riprovando un po’ tutti gli altri big irpini della ex Democrazia cristiana che non hanno trovato posto nel ridimensionamento elettorale di quello che una volta fu il più grande partito italiano.
L’On. Gargani il suo popolarismo ha creduto di riscoprirlo nella formazione del cavalier Berlusconi, anche se tenta di spostarne il baricentro verso valori più cristiani e popolari meno populisti e peronisti.
L’On. Rotondi ha tentato di riproporre, sic et simpliciter, la vecchia Democrazia cristiana, ma ha finito per doversi alleare con una frangia di socialisti per poter rientrare in Parlamento, e anche lui si è legato mani e collo al Cavaliere.
Non dimentichiamoci dell’UDC , ben rappresentato in questa provincia dall’astro nascente della politica irpina, quel senatore Pionati in predicato di ben maggiori fortune politiche.
Infine l’Udeur di Pasquale Giuditta, che in provincia rappresenta direttamente la famiglia Mastella.
Il lavorio al centro va facendosi alacre in previsione della nuova legge elettorale, che l’On. Mastella vuole senza alcun sbarramento in maniera da rimanere “in proprio”. Perciò si sta battendo come un leone, forte del potere di interdizione e di veto che caratterizza i cosiddetti partiti “nani”. Da ultimo ci vuol provare anche il non più giovane Gerardo Bianco che, bianco anche nei capelli, vuol cercare di rinverdire il popolarismo, che già una volta, contro Buttiglione, cercò di mantenere in piedi ma con alquanto scarsi risultati elettorali.
La proposta di legge proporzionale presentata al senato dal suo omonimo sen. Bianco, se opportunamente corretta, aprirebbe favorevoli spiragli ad una formazione di centro a più voci (Mastella - Casini - cattolici doc ) che potrebbe costituire l’ago della bilancia di ogni futura maggioranza, riprendendo quella politica dei due forni che ha consentito alla vecchia DC -anche per altri fattori storico ideologici- di amministrare il potere per quasi mezzo secolo.
Tutto ciò alla faccia del bipolarismo, a favore del quale si è pronunciata più volte la maggioranza degli italiani.
Passerà la nuova legge elettorale in senso totalmente proporzionalista o si articolerà in modo da favorire il mantenimento di un sistema bipolare anche se corretto delle imperfezioni del passato? Anche da questo dipenderanno le sorti delle varie formazioni di centro che sono in gestazione in questi mesi.

Telenovela rifiuti.
Continua la sceneggiata sui rifiuti che, a parere degli attori protagonisti, non sembra dispiacere, poi tanto, ai poveri spettatori/utenti che sono costretti a sorbirsi uno spettacolo maleodorante e senza fine. “ Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra!” diceva Cicerone accusandolo per le sue malefatte. Fino a quando abuserete, politici campani, della nostra pazienza? Un grido senza risposta perché un senso di impunità sembra aver contagiato i responsabili politici e amministrativi dei settori interessati i quali continuano imperterriti a commettere sciocchezze (tanto per usare un eufemismo!). Molti Comuni, con in testa il capoluogo, pagano fior di migliaia di euro di multe, per non aver raggiunto le quote minime di raccolta differenziata previste dal decreto Ronchi. Senza contare i milioni di euro - che pagano i cittadini- che si volatilizzano nel vuoto senza alcun risultato. Eppure la spazzatura continua ad essere raccolta esattamente come dieci anni fa, pressata, impacchettata nella plastica e depositata ove possibile, cioè dappertutto. Le città ne sono ormai piene, come la rabbia dei cittadini che sono costretti a conviverci. Qualcuno chiede l’intervento dell’esercito quando ci sarebbe molto più bisogno di quello dei carabinieri!
Eppure, in tutto questi miasmi e squallori c’è chi pensa di aumentarsi le indennità come hanno tentato di fare i Consiglieri di Amministrazione dell’Asa e del Cosmari, società pubbliche preposte alla gestione rifiuti. Veramente ci avevano già tentato nel giugno scorso, dissuasi dal furore popolare. Ora ci hanno ritentato sfidando la reazione popolare e con una gran dose di incoscienza. E’ montata la reazione del consiglio comunale, che ha messo in minoranza il Sindaco, e quella della gente che ha costretto alcuni personaggi - politici di vocazione che si considerano anche esperti o tecnici - a dimettersi. Ci si augura che l’esempio venga seguito e che non ci siano ripensamenti!

NINO LANZETTA



Lunedì, 17 dicembre 2007