La settimana politica irpina
Mastella e Formicoso

di Nino Lanzetta

Toh! Si rivede Mastella!

Clemente Mastella ha ritenuto di aver già scontato la pena per aver affossato il Governo del povero Prodi, ed è riapparso in pubblico e ripreso l’attività politica.
Abbronzato e un po’ abbacchiato partecipa a convegni, tiene comizi, rilascia interviste, riallaccia rapporti, gira paesi. Si dà da fare, insomma, per reinserirsi nel gioco politico. Vuol tornare in scena, anche se per ora, si accontenta dell’ambito provinciale e regionale. Mentre il suo segretario regionale minaccia sfracelli contro il povero Sassolino, lui fa di tutto per riprendere il dialogo con De Mita e Mancino. Per ora è più mansueto: pare abbia perso la baldanza e la iattanza dei tempi d’oro e preferisce toccare le corde dell’amicizia e della vecchia militanza democristiana. Il ritornello è quello di sempre: tutti al centro appassionatamente. D’altro canto cerca di mantenere gli impegni con i vecchi amici del centro sinistra. Non per niente la moglie è ancora alla presidenza del consiglio regionale. E’ l’unica della famiglia ad aver conservata la carica.
A proposito, è recente la notizia della sentenza della Cassazione (n. 33843 del 25.8.08) con la quale si respinge la richiesta di risarcimento, avanzata dalla signora Mastella per ingiusta detenzione, con la seguente motivazione: “… Non le spetta alcun risarcimento perché abusava dei suoi poteri per far nominare persone di propria fiducia nel campo sanitario al fine di rafforzare la presenza dell’Udeur nelle istituzioni pubbliche, perpetuando una politica di occupazione e di spartizione clientelare secondo criteri di appartenenza politica e non di competenza tecnica”.
E’ proprio vero che i politici hanno la faccia tosta e non arrossiscono mai, specialmente adesso poi, con la fresca abbronzatura!
“Chi ’a avuto, ’a avut; chi ’ a dato, ’a dato; scordammoce d’ ’o passato; simme ’e Papule paisè!.
Intanto, in questa allegra baraonda, che è diventata la politica “paesana”, un altro politico, poco aduso al clientelismo ed al potere: il professore Anzalone ci ricorda, dalle colonne del Corriere dell’Irpinia, che il prodotto interno lordo dell’Irpinia ( cioè la ricchezza prodotta) è precipitato, di ben otto punti e, secondo accreditate stime almeno la metà dei comuni irpini entro i prossimi dieci anni sarà costituita di villaggi fantasma e buona parte del territorio desertificato.
Nel frattempo, invece di correre ai ripari, continuiamo a sperperare, in inutili e clientelari lavori pubblici, i fondi europei, mentre le nostre colline cadono a pezzi e gli acquedotti continuano ad essere colabrodi.

Aggiornamenti dal Formicoso.
Finalmente il Presidente Berlusconi ha ricevuto i sindaci di Andretta e Bisaccia nel corso della sua ottava venuta a Napoli per controllare de visu i progressi sul fronte della spazzatura. Le cronache dicono che la riunione è scorsa via tranquilla, veloce ed amichevole; anzi c’è stata anche l’occasione di scambiarsi qualche barzelletta: tanto per rasserenare l’ambiente. Del resta, si sa, il Premier è maestro in questa materia e le sue barzellette fanno il giro dei governanti del mondo! Quanto ai risultati, però, nessuno ne parla. Si dice che si sia aperto qualche spiraglio, sia stata fatta qualche promessa, sempre che si trovi una valida alternativa. Ma le proposte scarseggiano e sono vaghe, forse proprio per non dare il via all’apertura di altri fronti! A meno che non si voglia considerare valida la proposta, cara al senatore De Luca, di utilizzare le cave dismesse. Ma anche qui, c’è da giurarci, appena si indicheranno i siti, i sindaci indosseranno la fascia!
Quanto alle garanzie per il conferimento in discarica dei soli rifiuti previsti dalle norme, ad una vera raccolta differenziata con il metodo del porta a porta, alla costruzione di strutture idonee al compostaggio dei rifiuti organici e alla riqualificazione dei CDR per una puntuale separazione e raccolta delle sole componenti da bruciare nei termovalorizzatori, nemmeno l’ombra. Anche con Berlusconi siamo rimasti al tutto in discarica, come si è fatto finora. Ed in questo modo ci vuole poco a riempirne molte altre, specie se gli inceneritori - quando finalmente entreranno in funzione- rifiuteranno di bruciare i milioni di ecoballe per il concreto rischio di inquinamento. Intanto la prima vasca di Svignano è quasi piena e si sta costruendo la seconda. Di questo passo ci vuole poco a ricrearsi l’emergenza. Perciò, malgrado le speranze, uniche rimaste ai poveri, continuiamo ad essere scettici!


NINO LANZETTA



Giovedì, 11 settembre 2008