La settimana politica irpina
Gerardo Bianco e il partito democratico.

di NINO LANZETTA

Gerardo Bianco e il partito democratico.

Chi da ragazzo ha vissuto nel mito di Fiorentino Sullo ricorda il primo periodo politico di Gerardo Bianco, allievo prediletto del potente ministro.
Ricorda, poi, (e come si fa a non ricordare) il suo intelligente impegno parlamentare - il più brillante tra i giovani peones, come allora li chiamavano- che lo portò a dirigere, con prestigio e competenza, il gruppo parlamentare democristiano alla Camera.
Ricorda con ammirazione il coraggio con il quale si contrappose al segretario Buttiglione che voleva portare il partito alla corte di Berlusconi e la sua segreteria tesa a salvaguardare i valori del popolarismo, in una chiara scelta di campo. Ma il rompete le righe della Chiesa, tangentopoli e la caduta delle ideologie delineavano già un altro scenario che Berlusconi aveva ben individuato.
Proprio chi ricorda queste cose non può non avvertire una delusione nel vederlo attaccato ad un passato che la nuova realtà globalizzata e la rivoluzione dei media, hanno radicalmente cambiato. Non ci si può tuffare due volte nella stessa acqua del fiume.
Il suo soffermarsi sul passato, il non voler scommetter sul futuro rifiutandosi di imbarcarsi in un’avventura che può, è vero, riservare delusioni ma che rappresenta, comunque, l’unica possibilità di imprimere una svolta alla politica, ed ha il suo fascino perché il suo successo è una scommessa. Perciò avrebbe bisogno dell’impegno di uomini e politici onesti e galantuomini dei quali oggi si sente la mancanza..
Sul Corriere dell’Irpinia ha citato Omero e l’avventura del nuovo l’ha annullata nella paura di ritrovarsi nella casa socialista. Ma non è stato il fascino dell’ignoto, la sete di conoscenza, a spingere Ulisse in mare aperto, fuori dalle colonne d’Ercole,? E non è l’utopia a nobilitare la politica?
In Italia la politica non era mai caduta così in basso. Occorre, appunto coraggio e utopia per tentare di far convivere, amalgamandoli, i vari riformismi storici che hanno in comune la valorizzazione della persona e il riconoscimento dei suoi diritti essenziali alla dignità alla solidarietà e alla giustizia. Ed in questa prospettiva i principi del popolarismo cattolico non divergano da quelli socialdemocratici o liberali. E, poi, il liberalismo non è forse oggi di sinistra come sostengono, nel loro recente libro, Alesina e Giavazzi ?

Fondi per il terremoto del 1980

A ventisette anni dal terremoto dell’Irpinia i nostri amministratori, appoggiati dai parlamentari di turno, stanno ancora a chiedere finanziamenti per il completamento di una ricostruzione che non ha mai fine e che ha visto dilapidazioni, sperperi, guasti e scempi ambientali, paesaggistici ed urbanistici in gran quantità!
Chiedono ancora 1800 milioni di euro. E’ possibile che dopo trenta anni ci siano ancora case da costruire? E non è forse il solito clientelismo, che da noi continua imperterrito, a qualsiasi senso di responsabilità?
Pare che Il ministro Di Pietro abbia promesso il suo appoggio. Ci auguriamo l’abbia fatto solo per fair play!

Ancora emergenza rifiuti.

Il presidente della provincia On. De Simone è indignata perché il prefetto Pansa - commissario straordinario per la gestione rifiuti- non l’avrebbe informata sulla scelta della localizzazione di un sito di stoccaggio delle ecoballe nei territori di Petruro Irpino.
Si proietta, per l’ennesima volta, un film - peraltro di pessima fattura e nauseabondo- già visto innumerevoli volte. E ricomincia la danza macabra delle sfilate dei politici e amministratori locali, compresi gli onorevoli che- in questa occasione - sono per par condicio- assolutamente bipartisan, con in testa i sindaci con la fascia. Naturalmente tutto è esattamente come dieci e passa anni fa e c’è ancora chi si illude che con le chiacchiere si possano risolvere i problemi e togliere la spazzatura dalle strade. L’ultima scelta di un sito di stoccaggio che ha fatto la provincia è stata quella di Svignano irpino che, guarda caso, è il paese più lontano da Avellino. Intanto non si passa ad una raccolta differenziata porta a porta in maniera generalizzata e puntuale né si costruiscono le strutture necessarie.
A proposito, c’è qualcuno che sa quando va in funzione il termovalorizzatore di Acerra? Non doveva essere già in funzione? E quello di S. Maria la Fossa? E’ ancora in fase di progettazione? Non si doveva por mano, nella nostra provincia, alla costruzione di un’isola di compostaggio già finanziata?
Non è compito della provincia informare i cittadini?



Lunedì, 12 novembre 2007