AI GESTORI DEL BLOG DELLA "COMUNITA’ PROVVISORIA"

di Lucio Garofalo

Visto che sono stato chiamato in causa sul blog della cosiddetta "Comunità Provvisoria" (www.comunitaprovvisoria.wordpress.com) che in più di un’occasione si è rivelato assolutamente fazioso, scorretto e antidemocratico, ho deciso di fare un’eccezione e di intervenire per respingere i rimproveri mossi nei miei confronti, rispondendo come credo sia un mio elementare diritto.
Tuttavia, non scriverò sul blog succitato, laddove sarei inevitabilmente censurato, bensì altrove, vale a dire in spazi effettivamente liberi e franchi, non solo e semplicemente a chiacchiere.
Agli autori del blog della Comunità Provvisoria faccio presente, per l’ennesima volta, che io ho sempre avuto il coraggio di scrivere apertamente ciò che penso e di apporre la mia firma. E lo dimostrerò anche in questa circostanza.
E’ troppo facile e troppo comodo ammonire e biasimare gli altri, lanciare avvertimenti, moniti e reprimende senza concedere alcun diritto di replica, senza nemmeno ascoltare le difese dell’accusato. Come si fa in ogni contraddittorio davvero libero e civile.
Non potete alludere al "contenuto aggressivo e lesivo di alcuni commenti" senza postarli per consentire ai lettori di giudicare in modo obiettivo e disincantato; non potete far credere chi sa cosa senza avere il coraggio e l’onestà intellettuale di provare le vostre insinuazioni ed allusioni. Ma soprattutto senza avere il coraggio e l’onestà di un confronto effettivamente libero, sincero e leale con chi dissente legittimamente dalle vostre posizioni. Siete semplicemente scorretti, disonesti e sleali, in malafede come sempre.
Chiunque non sia perfettamente allineato alle direttive del vostro capo, il vate irpino d’oriente, è accusato e bandito dal vostro blog.
Siete la dimostrazione vivente dell’esistenza della censura e del "pensiero unico" che si pretende di imporre anche in Alta Irpinia.
Fatta questa premessa, vi comunico subito alcune osservazioni che vi riguardano (mi riferisco sempre ai gestori del suddetto blog).
Non scrivo più sul vostro blog perché ho avuto più volte la conferma della vostra malafede, della vostra arroganza e faziosità, della vostra natura reale di censori e manipolatori.
Ricordo tutti i miei commenti che sono stati sottoposti a censura (o a "moderazione", come si dice eufemisticamente), sono stati rimossi o, peggio ancora, sono stati "rivisti e corretti" come meglio vi aggrada e conviene, tagliati e spezzettati, collocati prima in una posizione spazio-temporale e poi spostati e ricollocati altrove, insomma manipolati in modo sleale.
Ricordo tutte le iniziative faziose e strumentali che avete condotto e state conducendo, prima durante e dopo la campagna elettorale.
Una verità che avevo intuito e percepito sin dall’inizio, ovvero dall’anno scorso, quando il vostro blog era ospitato sulla piattaforma di blogspot.com. Rammento le "polemiche" innescate allora sul vostro blog a proposito del diritto e della libertà di anonimato.
Ricordo agli attuali gestori del blog che già in quella circostanza ci fu qualche vostro ex amico "comunitario" che si schierò dalla mia parte e poi decise di allontanarsi e dissociarsi definitivamente da voi.
Da quel momento non sono stati pochi i soci "comunitari e provvisori" che si sono distaccati e congedati da voi.
Per quali ragioni? Ve lo siete mai chiesto? Se vi foste comportati in un modo appena più corretto e leale, senza dubbio ora contereste un numero molto maggiore di aderenti e simpatizzanti, invece siete rimasti solo quattro gatti. Tant’è vero che alle vostre iniziative, ai vostri convegni e appuntamenti la partecipazione non è per nulla massiccia, ma circoscritta ad un gruppo abbastanza esiguo.
Insomma, per non farla lunga mi sono anch’io accomiatato da voi con immenso piacere.
Mi auguro di non dovermi più difendere dalle vostre censure e reprimende, non mi piace essere costretto ad interloquire con chi non ha rispetto per le idee altrui, non intendo discutere con chi censura il prossimo, insomma non intendo avere più nulla a che fare con voi.

Lucio Garofalo



Lunedì, 02 giugno 2008