Zimbabwe/1.
Appello delle chiese per uscire dalla crisi elettorale e porre fine alle violenze

di Agenzia NEV del 30-4-2008

Il Consiglio ecumenico delle chiese chiede l’immediata pubblicazione dei risultati elettorali


Roma (NEV), 30 aprile 2008 - Le chiese cristiane dell’Africa e del resto del mondo esprimono preoccupazione e lanciano appelli per porre fine alla crisi dello Zimbabwe. A oltre un mese dalle elezioni presidenziali, politiche e amministrative del 29 marzo, la commissione elettorale non ha ancora annunciato ufficialmente i risultati, che vedono il partito del presidente Robert Mugabe perdere la maggioranza, a vantaggio del principale partito di opposizione. Diversi episodi di violenza sono stati denunciati da più fonti: secondo la Conferenza delle chiese di tutta l’Africa (CETA), la crisi post-elettorale ha causato 3.000 sfollati, 500 feriti e 10 morti.
“In quanto pastori del popolo - hanno dichiarato il 22 aprile i rappresentanti del Consiglio delle chiese dello Zimbabwe, della Conferenza episcopale cattolica e della Comunione evangelica dello Zimbabwe in un appello congiunto alle Nazioni Unite -, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione della politica, dell’economia, della sicurezza e dei diritti umani nello Zimbabwe”. Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha chiesto l’immediata pubblicazione dei risultati elettorali: “Più a lungo il governo resta in silenzio sui veri risultati delle elezioni - ha affermato il segretario generale del CEC Samuel Kobia -, più grande è il rischio per il popolo dello Zimbabwe”. Il CEC e la CETA hanno anche inviato nel paese una missione congiunta di osservatori, che nella sua relazione denuncia violenze e intimidazioni e invita le chiese del paese a “fare i conti con la propria divisione secondo le posizioni politiche” e a “considerare seriamente il migliore modo di affrontare l’impasse”.
Una giornata di preghiera per il paese africano è stata indetta per domenica scorsa dalla diocesi anglicana di Harare e sostenuta dai maggiori esponenti della Comunione anglicana, gli arcivescovi di Canterbury e di York, che hanno invitato tutte le denominazioni cristiane a partecipare.



Mercoledì, 07 maggio 2008