TELEGRAFO

Notizie ecumeniche brevi


di Agenzia NEV del 4-6-2008

(NEV) - In occasione della partecipazione del presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, al vertice FAO che si tiene a Roma in questi giorni, l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), ha manifestato “la propria viva preoccupazione per la violazione dei diritti umani in quel paese, martoriato da una politica economica scellerata che ha prodotto un tasso di inflazione tra i più alti al mondo”. L’Unione battista italiana, che intrattiene un rapporto di amicizia e solidarietà con le chiese battiste dello Zimbabwe, si dice soprattutto preoccupata per le violenze inflitte agli oppositori del regime in vista del secondo turno delle elezioni presidenziali, fissato per il prossimo 27 giugno. Per questo “l’Unione battista chiede a viva voce il rispetto della volontà del popolo zimbawese e chiede che osservatori internazionali possano garantire la regolarità delle procedure democratiche per le prossime elezioni”. Inoltre, i battisti italiani, “insieme ad altre organizzazioni umanitarie, confermano il proprio impegno ad offrire anche in futuro un concreto contributo di solidarietà che possa efficacemente risollevare la situazione di grave indigenza in cui si trova la maggioranza della popolazione”. Nei prossimi culti le chiese battiste dedicheranno momenti di preghiera per le chiese dello Zimbabwe e per il paese nel suo insieme.

(NEV/WCC) - “Per le chiese di tutto il mondo è molto incoraggiate sapere che oltre 100 governi sono stati in grado di mettere al bando le munizioni a grappolo”. Lo ha dichiarato il pastore Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), all’indomani dell’incontro di Dublino dello scorso 28 maggio, nell’ambito del quale è stata varata la Convenzione per la messa al bando delle bombe a grappolo. Kobia ha sottolineato come il trattato costituisca “un passo importante” per i civili vittime dell’uso indiscriminato di queste armi, potendo in futuro “salvare molte vite umane”. “Questo successo solleva grandi aspettative nei confronti di importanti governi che non hanno partecipato al tavolo del negoziato - ha continuato Kobia -. Ci aspettiamo infatti che la Convenzione venga sottoscritta da un maggior numero di stati”. Tra i grandi assenti dell’incontro di Dublino spiccano gli Stati Uniti, maggiori produttori mondiali di bombe a grappolo.

(NEV/CPCE) - Il Consiglio della Comunità delle chiese protestanti in Europa (CPCE), riunitosi dal 30 maggio al 1° giugno a Parigi, ha espresso soddisfazione per l’adozione del Libro bianco sul dialogo interculturale, approvato dal Consiglio d’Europa lo scorso 7 maggio. Secondo i membri del Consiglio del CPCE il Libro bianco è apprezzabile innanzitutto perché pone come cornice imprescindibile del dialogo interculturale “i diritti umani, la democrazia e il rispetto della legge”. Altrettanto positivo è, secondo la CPCE, il fatto che venga riconosciuta in questo ambito l’importanza delle religioni: “E’ importante che le religioni non vengano viste esclusivamente come fattori di conflitto”, ma venga altresì attestato “il positivo contributo che le comunità di fede offrono quotidianamente al bene comune della società”. Infine, il Consiglio della CPCE, riaffermando il rispetto delle diverse identità come base del dialogo interculturale, ha affermato anche il diritto alla critica: “Le chiese della Riforma sono nate da una critica alle dottrine e alle condizioni della chiesa del XVI secolo, per questo noi ci sentiamo particolarmente impegnati nell’affermare la libertà di fede e di coscienza”. La Comunità delle chiese protestanti in Europa è una comunione di 105 chiese luterane, metodiste, riformate e unite del Continente.

(NEV/ENI) - Leader cristiani dell’Africa e di tutto il mondo stanno alzando la voce contro la persistente violazione dei diritti umani nello Zimbabwe. Da più parti sono arrivate denuncie per la situazione di violenza che regna nel paese, di cui le stesse chiese sono state vittime. In particolare lo scorso 18 maggio, durante il culto domenicale, una serie di chiese anglicane hanno subito l’irruzione delle forze dell’ordine accompagnate da sostenitori del partito di maggioranza del presidente Robert Mugabe, con l’accusa di parteggiare per il movimento di riforma democratico all’opposizione. In una dichiarazione congiunta del 29 maggio, Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, e Thabo Makoba, arcivescovo di Città del Capo (Sudafrica), hanno espresso profonda preoccupazione per le continue violazioni nello Zimbabwe dell’articolo 18 della Dichiarazione ONU sui diritti umani, che afferma la libertà di culto e di professione. I due precedentemente avevano incontrato in merito il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon.

(NEV/ENI) - Il presidente della Chiesa metodista della Nigeria, pastore Sunday Ola Makinde, ha lanciato un appello al governo del suo paese affinché prenda urgenti provvedimenti per prevenire una imminente crisi alimentare. “Mentre gli esperti ci avvertono di una prossima carestia e di una conseguente crisi alimentare in Nigeria e in tutta l’Africa - ha dichiarato Makinde durante il Consiglio della chiesa metodista nigeriana, tenutosi a fine maggio ad Abakindi -. Tuttavia, nessun provvedimento è stato preso per affrontare questa situazione”. Anche in Nigeria il prezzo degli alimenti di base sono saliti del 25% nel corso degli ultimi tre anni, considerando anche che la nazione africana dipende pesantemente dall’importazione di zucchero, grano e riso. Da parte sua il governo, tramite il ministro dell’agricoltura e delle risorse idriche, Abba Sayyadi Ruma, tende a minimizzare i rischi, negando che in Nigeria vi sia una crisi alimentare vera e propria quanto piuttosto un problema di prezzi legato esclusivamente al rialzo del costo del riso. In ogni caso il rialzo dei prezzi ha coinvolto anche altri generi alimentari costringendo le autorità a metter mano alle riserve di grano dislocate in varie parti del paese.



Venerdì, 06 giugno 2008