Luterani/1.
Il Sinodo si è concluso con un dibattito sulla libertà religiosa

di Agenzia NEV del 7-5-2008

Maselli, presidente FCEI: “Seppur prevista, non ancora pienamente applicata”


Roma (NEV), 7 maggio 2008 - Il Sinodo annuale della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), svoltosi a Terrasini (Palermo) dal 30 aprile al 4 maggio, si è concluso domenica con un culto solenne presso il tempio valdese di Palermo, durante il quale le nuove cariche - presidente e vicepresidente del Sinodo e i tre membri laici del Concistoro - hanno ricevuto la benedizione (vedi notizia successiva). A seguire la CELI ha promosso ed organizzato una tavola rotonda pubblica sulla libertà religiosa alla quale hanno partecipato il teologo valdese Paolo Ricca, già docente di Storia della chiesa e teologia pratica alla Facoltà valdese di teologia di Roma, e il professore di storia delle religioni Domenico Maselli, attualmente presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
"Il tempo del silenzio è passato, il tempo del parlare è venuto”: La tavola rotonda ha scelto come motto le parole con cui iniziava la lettera che il riformatore Martin Lutero rivolse ai principi tedeschi. “Non a caso questa frase è stata rivolta ad un Sinodo di una chiesa che ha una forte connotazione germanica, ma che si propone di radicarsi sempre più nel contesto italiano, grazie anche alle quote dell’8 per mille che consentono numerose iniziative sia sociali che culturali su tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Gianna Urizio, regista della rubrica televisiva “Protestantesimo”, che ha moderato l’incontro. La tavola rotonda ha ripercorso le tappe significative dello sviluppo del concetto di tolleranza e libertà religiosa nella cultura europea, esplorando come questi concetti siano maturati nelle prime esperienze delle chiese della Riforma in Inghilterra, nei Paesi Bassi e in Francia, per essere infine sostenuti dall’Illuminismo. In Italia sono stati accolti negli articoli 3 e 8 della Costituzione del 1948, anche se le Intese, previste dall’articolo 8, non sono ancora pienamente applicate. Infatti diverse confessioni religiose - tra le quali la comunità induista, buddista, le chiese ortodosse e i Testimoni di Geova, che pur hanno siglato queste Intese - aspettano ancora la loro conversione in legge. E’ quanto ha ricordato nel suo intervento Domenico Maselli che ha colto l’occasione per informare che in proposito la FCEI intende prendere delle iniziative con le massime autorità dello Stato.



Domenica, 11 maggio 2008