III ASSEMBLEA ECUMENICA EUROPEA
SIBIU (Romania), 4-9 settembre 2007

Card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani: “Non siamo in un’era glaciale dell’ecumenismo”

di Agenzia NEV del 6-9-2007

Wolfgang Huber, presidente della Chiesa evangelica in Germania: “Le differenze ci sono, manca una simmetria”
Il metropolita Kirill del Patriarcato di Mosca: “E’ il tempo per l’autoesame del movimento ecumenico”


Roma, 6 settembre 2007 (NEV-CS81) - Un dialogo schietto e coraggioso, che non ha evitato le questioni più scomode, quello che si è svolto nella prima mattinata di lavoro alla Terza Assemblea ecumenica europea (AEE3) di Sibiu (Romania, 4-9 settembre), tra il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il vescovo luterano Wolfgang Huber, presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD) e il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad, del Patriarcato di Mosca. Riuniti in plenaria, dopo la preghiera comune, più di 2500 persone hanno ascoltato gli interventi dei relatori che hanno posto le basi per il lavoro dei giorni seguenti.

Molto atteso l’intervento del card. Walter Kasper che ha evidenziato come il tema dell’AEE3, “La luce di Cristo illumina tutti”, sia un saldo terreno biblico su cui costruire. “Non si assiste a nessuna era glaciale nel processo ecumenico”, ha poi ribadito, riferendosi alle tensioni create da un recente documento vaticano intorno al concetto di chiesa. “L’ecumenismo non è solo uno stare insieme umano - ha ricordato -, piuttosto vuole rendere realtà la fede comune nell’unico Dio. Ma un ecumenismo di facciata non aiuta il dialogo nella verità”, ha concluso, invitando a proseguire il cammino: “ci conosciamo troppo poco e per questo ci amiamo poco”.

“Le differenze ci sono, manca una simmetria”, ha osservato Wolfgang Huber, avanzando tuttavia una proposta concreta: “non solo dire in termini generali, ma collegare insieme gli elementi più importanti della vita delle nostre chiese, unendoli in un canone comune, perché questo possa rispondere alla ricerca spirituale delle persone”. “Molte persone hanno bisogno oggi di spiritualità - ha sottolineato -, le tradizioni cristiane dovrebbero splendere più vicino a loro”. E ha concluso: “Il successo del cammino ecumenico non è una legge della natura, è una realtà che ci è data e una responsabilità condivisa”.

Parla apertamente di crisi dell’ecumenismo il metropolita Kirill: “Questo è il tempo per l’autoesame del movimento ecumenico”, ha affermato, e - riferendosi all’etica sessuale “troppo liberale” di alcune chiese occidentali - ha sottolineato la necessità di trovare “una base morale comune molto più solida tra le chiese”.



Giovedì, 06 settembre 2007