III ASSEMBLEA ECUMENICA EUROPEA
SIBIU (Romania), 4-9 settembre 2007

Da oggi al lavoro i 2100 delegati ufficiali anglicani, cattolici, ortodossi e protestanti

di Agenzia NEV del 5-9-2007

De Clermont: "L’eco che Sibiu riceverà sarà fondamentale per la vita ecumenica europea"
Oggi gli interventi del card. Walter Kasper, del metorpolita russo Kyrill e del vescovo luterano Wolfgang Huber


Roma, 5 settembre 2007 (NEV-CS80) – Con l’incontro di benvenuto ai partecipanti nella Plata Mare, la piazza grande della città di Sibiu (Romania), è iniziata ieri sera la III Assemblea ecumenica europea (AEE3), convocata congiuntamente dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) e dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE). A salutare i 2100 delegati anglicani, cattolici, ortodossi e protestanti e le 400 persone tra staff, invitati e giornalisti, c’erano le autorità cittadine, il presidente romeno Trajan Basescu e i vescovi delle sei chiese ospitanti, insieme alla decana luterana svedese Margarethe Isberg, vice presidente della KEK, e all’arcivescovo Stanislas Hocevar, membro del comitato congiunto KEK e CCEE.
La AEE3 - la prima, dopo quelle di Basilea (1989) e di Graz (1997), a svolgersi in una nazione a maggioranza cristiano ortodossa - ha come tema generale "La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa" e avrà come filo rosso gli spunti centrali elaborati nella Carta Ecumenica, il documento firmato a Strasburgo il 22 aprile 2001 dalle chiese europee.
In una conferenza stampa tenutasi ieri, il pastore riformato Jean-Arnold de Clermont, presidente della KEK, ha sottolineato come "l’eco che Sibiu riceverà sarà fondamentale per la vita ecumenica e la testimonianza cristiana in Europa", rimandando alla necessità di "condividere, con l’Europa e con tutto il mondo, la sfida importante che è rivolta alle chiese da problemi urgenti, quali le migrazioni e l’ambiente". A questi due temi, mons. Aldo Giordano, segretario generale del CCEE, ha aggiunto anche quelli dell’incontro tra est e ovest, il confronto con la secolarizzazione, l’identità delle chiese come scambio di doni.
Alla considerazione che l’evento di Sibiu cade in un momento ecumenico delicato, segnato dall’amarezza soprattutto protestante per il documento vaticano dello scorso luglio nel quale si afferma che le chiese nate dalla Riforma non possono essere considerate chiese "in senso proprio", de Clermont ha dichiarato: "Dobbiamo ricordarci che l’ecumenismo è qualcosa che viene non dall’alto ma dal basso". Per questo, secondo il presidente della KEK, la migliore risposta dei protestanti consiste "nel raddoppiare il proprio impegno nell’ecumenismo di base".
La giornata di oggi è iniziata con una celebrazione d’apertura presieduta dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Tema generale della giornata è "La luce di Cristo e la chiesa". Nella mattinata sono intervenuti in seduta plenaria, il cardinale Walter Kasper, presidente della Commissione pontificia per la promozione dell’unità dei cristiani, il metropolita della chiesa ortodossa russa Kyrill, e il vescovo luterano tedesco Wolfgang Huber. Nel pomeriggio sono iniziati invece i lavori dei nove Forum su unità, spiritualità, testimonianza comune, integrazione europea, dialogo interreligioso, migrazioni, salvaguardia del Creato, giustizia e pace.



Mercoledì, 05 settembre 2007