Sessione SAE
L’ecumenismo in Italia ad un anno da Sibiu

di Agenzia NEV del 13-8-2008

Letizia Tomassone: “Le chiese devono lanciare progetti di testimonianza pratica”


Roma (NEV), 13 agosto 2008 - “Non sono forse libero?” Questo versetto della prima lettera ai Corinzi ha fornito lo spunto per la 45ª Sessione di formazione del Segretariato attività ecumeniche (SAE), svoltasi a Chianciano (Siena) dal 27 luglio al 2 agosto, con il titolo “Spazi e confini della libertà”. In un’intensa settimana di studio, dibattito e preghiera, i partecipanti di diverse confessioni e fedi si sono confrontati sulla libertà umana e divina da prospettive teologiche, storiche, etiche e giuridiche.
La Sessione è stata anche l’occasione per fare il punto sull’ecumenismo in Italia, ad un anno dalla Terza Assemblea ecumenica europea svoltasi a Sibiu (Romania) lo scorso settembre. Questo tema è stato affrontato nel corso di una tavola rotonda moderata dal presidente del SAE Mario Gnocchi, cui sono intervenuti Letizia Tomassone, vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e Traian Valdman, arciprete ortodosso romeno, i quali hanno fotografato i nodi irrisolti e le resistenze che si avvertono in campo ecumenico. “Da Sibiu sono venute indicazioni importanti per le singole chiese - ha dichiarato la pastora Tomassone -, l’impegno per la giustizia sociale, per la pace e la condanna di tutte le guerre, la salvaguardia del Creato. A fronte di alcune ridefinizioni delle proprie identità da parte delle diverse confessioni - ha continuato -, si è mostrata comunque la volontà di proseguire il dialogo nella chiarezza delle proprie posizioni. Bisogna lanciare progetti di testimonianza pratica, per mettere in evidenza la trasformazione cristiana attraverso gesti che trasformino il mondo”.
Con l’occasione sono stati presentati gli atti della Sessione 2007: “Chiamati a libertà. Fede, Chiese, storia”, a cura del SAE, Àncora, Milano 2008.



Mercoledì, 20 agosto 2008