Laicità e religioni di fronte alla violenza fondamentalista

di Agenzia NEV del 3-9-2008

Anche teologi protestanti italiani presenti al dibattito presso il Parlamento europeo


Roma (NEV), 3 settembre 2008 - Dal 27 al 29 agosto credenti e laici di tutta Europa si sono ritrovati presso la sede di Bruxelles del Parlamento europeo per un convegno sul tema "Laicità e religioni di fronte alla violenza fondamentalista". All’incontro, promosso dal Partito radicale transnazionale, hanno partecipato anche tre esponenti dell’evangelismo italiano: Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia di Roma, Salvatore Rapisarda, vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica battista (UCEBI), e Dora Bognandi, responsabile del Dipartimento per la libertà religiosa dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del settimo giorno (UICCA).
"Contrariamente a quello che si può pensare - ha esordito Garrone nel suo intervento - come cristiano sono preoccupato della cosiddetta ’rivincita di Dio’. E lo sono soprattutto pensando al nostro contesto occidentale, al protagonismo politico assunto dai gruppi evangelicali o dal cattolicesimo istituzionale. Proprio nel quadro delle democrazie occidentali, vedo un disegno culturale e religioso teso a mettere tra parentesi la modernità, e il suo portato di laicità e di pluralismo. Di fronte alla fine delle ideologie vi è come il bisogno di un nuovo riferimento metafisico universale ed alcune realtà confessionali si candidano a rispondere a questa domanda. Ma così facendo - ha ancora affermato il teologo valdese - compiamo un passo regressivo, rinunciamo a quel faticoso approdo alla laicità che ha consentito all’Europa di uscire dai conflitti di religione".
"Per me, cristiano evangelico battista - ha quindi affermato il pastore Rapisarda - la religione esce dalla sfera intimistica e si pone sul piano del rapporto con le persone e la società e mi spinge a affermare i valori della verità, della libertà di coscienza e della democrazia. Gesù - ha proseguito - ha contestato il potere sacerdotale; con la sua azione non ha escluso ma ha accolto, non si è rinchiuso nel tempio ma si è messo a vivere in mezzo alla gente. Di fronte a una religione che spesso è gerarchia e potere, Gesù ha espresso una religione che si è aperta alla laicità. Tanti cristiani si sono mossi su questa strada - ha ancora affermato il teologo battista -. Penso a Martin Luther King che da credente e da pastore ha saputo testimoniare laicamente la sua fede". Infine Dora Bognandi si è soffermata sul tema della laicità e delle minoranze religiose nello specifico contesto italiano, ricordando i gravi ritardi nell’adeguamento e dell’aggiornamento delle norme in materia di libertà religiosa.
All’incontro di Bruxelles hanno partecipato anche esponenti dell’ebraismo, del buddhismo e di altre confessioni religiose presenti in Europa. "È stato importante analizzare i meccanismi storici e profondi che determinano fenomeni di violenza delle religioni, così come di pervasività confessionale - ha commentato Emma Bonino, vicepresidente del Senato e esponente storica del Partito radicale -. Spesso si parla di questi temi in chiave di cronaca. Noi abbiamo cercato di parlarne in chiave culturale e politica".



Lunedì, 08 settembre 2008