Roma (NEV), 14 novembre 2007 - "Qualcuno aveva detto che questo evento non sarebbe mai stato possibile. Ma eccoci qua - e il mondo si chiede cosa verrà dopo". Lo ha dichiarato il pastore Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) nel suo discorso di apertura al Global Christian Forum, che dal 6 al 9 novembre ha visto esponenti di decine di comunità cristiane di tutto il mondo riuniti a Nairobi (Kenya). Il CEC, tra i promotori della conferenza, si è detto soddisfatto dellincontro. Lo volle fortemente già a metà degli anni novanta lex segretario generale del CEC, il pastore Konrad Raiser, che lanciò lidea di un raduno pancristiano il quale avrebbe coinvolto anche le chiese cattolica, pentecostali ed evangelicali che notoriamente non fanno parte CEC, organismo cui le 347 chiese si rifanno alle tradizioni protestanti, anglicane ed ortodosse. "Penso che le aspettative siano state ampiamente realizzate, abbiamo raggiunto una serie di proposte su cui lavorare insieme anche in futuro" ha dichiarato allagenzia ENI lorganizzatore dellevento, Hubert van Beek. Tra le comunità presenti anglicani, avventisti del settimo giorno, battisti, cattolici, chiese di Cristo, chiese indigene di tradizione africana, e poi evangelicali, Esercito della salvezza, luterani, mennoniti, metodisti, moravi, ortodossi e ortodossi orientali, pentecostali, riformati, quaccheri, vetero-cattolici. Oltre a queste “famiglie” cristiane sono state presenti una serie di organizzazioni ecumeniche mondiali e regionali, movimenti internazionali giovanili e studenteschi. Parole di incoraggiamento sono venute dal pastore Geoff Tunnicliffe, direttore internazionale dellAlleanza evangelica mondiale, un network di chiese ed organizzazioni internazionali in 128 paesi, mentre Cecil Robeck, pastore della Assemblee di Dio e professore al Fuller Theological Seminary (California, USA) si è detto impressionato: "Ecco che ci troviamo davanti ad un evento che potrebbe essere descritto come una nuova Pentecoste". Il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dellunità dei cristiani, ha sottolineato il clima dellincontro: "Lesperienza di questi giorni ci ha resi capaci di parlarci con tutta franchezza". Per la pentecostale Cheryl Johns della Chiesa di Dio negli USA - partendo dal dato che in molte parti del mondo sono in rapido aumento le chiese pentecostali e quelle evangeliche "non storiche" - servono nuove forme di ecumenismo capaci di abbracciare le sfide della cristianità a livello mondiale. Per lei lantico paradigma dellecumenismo tra "chiese storiche" e le strutture esistenti create per lunità visibile delle chiese, hanno i giorni contati. "Il raggiungimento dellunità presuppone niente meno che la morte e la rinascita di molte delle forme di vita delle chiese conosciute oggi", ha concluso Johns.
Giovedě, 15 novembre 2007
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