L’Europarlamento per una vera libertà religiosa contro estremismi e intolleranza

di Agenzia NEV del 21-11-2007

Domenico Maselli, presidente FCEI, saluta favorevolmente la risoluzione


Roma (NEV), 21 novembre 2007 - L’Europarlamento, con una risoluzione votata il 15 novembre, è tornato a sostenere “con convinzione tutte le iniziative di promozione del dialogo e del rispetto reciproco tra le religioni” ed invita “tutte le autorità religiose a promuovere la tolleranza e ad assumere iniziative contro l’odio, la radicalizzazione violenta e l’estremismo”. Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in merito ha dichiarato quanto segue:
"La risoluzione dell’Europarlamento a favore della libertà religiosa dei cristiani e degli appartenenti a tutte le fedi religiose mi rallegra moltissimo. Mi sembra un contributo fondamentale dato dall’Europa a quel civile dibattito tra le confessioni religiose che è l’unica garanzia di un’autentica pace tra i popoli. Noi evangelici crediamo che si debba combattere non per i diritti di una sola confessione, ma per quelli di tutte le fedi e di tutte le convinzioni. Siamo anche convinti che la laicità degli Stati è la necessaria premessa perché vi possa essere una serena convivenza tra tutti i cittadini. Naturalmente auspichiamo che la risoluzione dell’Europarlamento induca il nostro Governo a presentare al più presto alle Camere le Intese firmate lo scorso 4 aprile, e la Commissione Affari Costituzionali della Camera a continuare e concludere l’esame della proposta di legge sulla libertà religiosa".
Il testo della risoluzione europarlamentare sui “Gravi episodi che compromettono l’esistenza delle comunità cristiane e di altre comunità religiose” ricorda inoltre che l’Unione Europea “s’è espressa a più riprese in favore dei diritti delle comunità religiose e per la protezione della loro identità, ovunque nel mondo, nonché in favore del riconoscimento e della protezione delle minoranze religiose, senza distinzioni”. Ribadita anche “la laicità dello Stato e delle sue istituzioni pubbliche”, assegnando a queste il dovere “di garantire tali libertà, ivi compresa quella di cambiare religione”.



Giovedì, 22 novembre 2007