Protestanti e cattolici italiani di ritorno da Sibiu tracciano un’agenda comune

di Agenzia NEV del 21-11-2007

"E’ la dimensione locale che può dare corpo a iniziative nazionali"


Roma (NEV), 21 novembre 2007 - Le delegazioni delle chiese cattolica, ortodossa e protestanti italiane che hanno partecipato alla Terza Assemblea Ecumenica (Sibiu, Romania, 4-9 settembre 2007) si sono incontrate il 19 novembre a Roma per una valutazione e un rilancio dell’iniziativa ecumenica a livello nazionale. L’incontro è stato presieduto congiuntamente dalla pastora Letizia Tomassone, vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e coordinatrice della delegazione protestante a Sibiu, e da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana (CEI). Al termine dell’incontro le delegazioni hanno diffuso il seguente comunicato stampa congiunto:
"La discussione vivace si è radicata alle esperienze ecumeniche vissute nelle chiese locali. E’ la dimensione locale che può dar corpo a iniziative di livello nazionale. Sono state poste all’attenzione alcune proposte che nascono da percorsi ecumenici già attivi: un documento già elaborato a più voci che, prendendo spunto dalla risoluzione di Sibiu rispetto ai migranti in Europa, denuncia l’illegittimità dei centri di detenzione temporanea; la proposta di formare una Rete Ecumenica per la Pace in Italia, in vista della grande assemblea ecumenica che concluderà nel 2011 il Decennio del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) contro la violenza; in alcune città italiane è già attivo un Consiglio delle Chiese cristiane, e ci si è interrogati sulla possibilità di allargare questa esperienza; la Giornata Mondiale di Preghiera portata avanti dalle associazioni delle donne è un esempio di come si lavora già da tempo insieme; la necessità di confrontarsi su temi legati alla pastorale ecumenica (matrimoni interconfessionali, riconoscimento reciproco del battesimo e percorsi di catechesi); la proposta di istituire alcuni tavoli interdenominazionali di discussione per affrontare insieme i modi in cui decliniamo nella pratica la nostra fede: dai temi legati alla legalità e alla costruzione democratica della società, ai temi della bioetica. Su tutti questi temi, che hanno dato origine a una buona discussione tra i delegati, si lavorerà nei prossimi mesi.
In vista della prossima Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio 2008) che conta cent’anni dalla sua istituzione, si è posto l’accento sulla necessaria ricostituzione di relazioni basate sulla fiducia reciproca. La preghiera comune, il confronto serio, l’esprimere ognuno la propria diversa ecclesiologia, sono frutti di un ascolto reciproco che lascia spazio alla diversità dei linguaggi. Ascolto reciproco e possibilità di fiducia nelle relazioni sono la base di un dialogo che non nasce dalla volontà delle chiese ma dalla vocazione di Dio a lasciarci riconciliare in Cristo".



Giovedì, 22 novembre 2007