Myanmar: solidarietà dei leader cristiani con i monaci buddisti per la democrazia

di Agenzia NEV del 26/9/2007

Roma (NEV), 26 settembre 2007 - I leader cristiani del sud-est asiatico esprimono solidarietà alla protesta non-violenta delle decine di migliaia di monaci buddisti contro la giunta militare che governa il Myanmar (ex Birmania). Prawate Khid-arn, segretario generale della Conferenza cristiana dell’Asia, che ha sede in Thailandia, ha scritto in una lettera al Consiglio delle chiese in Myanmar: “L’aperto dissenso e le audaci marce di persone che attraversano le città sono un chiaro segno che la gente non è disposta a conformarsi al potere dei dittatori militari”. E ha aggiunto: “La spiritualità liberatrice del buddismo e di altre religioni è una forte opposizione non-violenta per trasformare i principati, le potenze e le forze demoniache che hanno preso possesso del vostro paese per decenni”.
Un messaggio di solidarietà è giunto al Consiglio delle chiese in Myanmar anche dal segretario generale del Consiglio delle chiese in Malesia, il pastore Hermen Shastri, che ha dichiarato di sperare che gli ultimi eventi conducano ad una “nuova era di democrazia e pace” nel paese. “È commovente vedere come dei religiosi, soprattutto i monaci e le monache buddiste, siano in prima linea nella lotta - ha affermato Shastri -. Sappiamo che il vostro Consiglio e molti leader delle chiese cristiane si sono uniti al movimento per il cambiamento democratico, in opposizione alla lunga dittatura della giunta militare”.
Sui quasi 48 milioni di abitanti del Myanmar, l’89% sono buddisti, mentre i cristiani ammontano al 4% della popolazione.



Giovedì, 27 settembre 2007