Appello dei leader religiosi al G8 contro la povertà

di Agenzia NEV del 6 giugno 2007

Maria Bonafede: “Le religioni si rivolgano con voce forte al G8 per cambiare il mondo”


Roma (NEV), 6 giugno 2007 - “Giusta partecipazione! Fede, impegno, responsabilità”. Con questo motto si sono incontrati ieri e oggi a Colonia (Germania) circa 50 leader religiosi provenienti dall’Africa e dai paesi del G8 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Russia e Stati Uniti), per inviare un appello contro la povertà agli esponenti del G8 riuniti a Heiligendamm (Germania) da oggi a sabato. Con l’occasione mille chiese tedesche, alle 18 di oggi, suoneranno le campane per otto minuti per chiamare alla preghiera e mostrare solidarietà ai poveri del mondo. Anche Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese, era tra i rappresentanti di cristianesimo, ebraismo, islam, buddismo, induismo, scintoismo e religioni indigene, convocati dal vescovo Wolfgang Huber, presidente della Chiesa evangelica tedesca (EKD), nella città che ospita il Kirchentag, il raduno delle chiese protestanti tedesche, che si apre oggi (vedi notizia seguente). “Abbiamo parlato di globalizzazione e povertà nel mondo - ha dichiarato Bonafede - mettendo al centro le questioni dell’Africa, in un consesso internazionale molto consapevole. Il nostro compito di leader religiosi è quello di rivolgerci con voce critica e forte ai potenti del G8, perché loro hanno in mano le redini del mondo e possono cambiarlo”.
L’incontro di Colonia si collega idealmente all’impegno delle religioni in occasione degli ultimi due vertici G8, quello del 2005 in Scozia, quando un’enorme mobilitazione di chiese e movimenti ha chiamato a “consegnare la povertà alla storia” (Make Poverty History), e quello del 2006 in Russia, quando è stato convocato un Vertice mondiale delle religioni. Le chiese britanniche osservano gli sviluppi compiuti dopo il G8 del 2005; Stephen Rand, co-presidente della Jubilee Debt Campaign, ha dichiarato: “I leader del mondo non hanno agito con sufficiente urgenza. Solo 22 dei 40 paesi cui era stata promessa la cancellazione del debito l’hanno ottenuta, e altri 60 non sono stati nemmeno presi in considerazione”. Secondo l’agenzia umanitaria Christian Aid, mentre il G8 ha attuato in gran parte la cancellazione del debito, non ha mantenuto le promesse sugli aiuti allo sviluppo, che sono perfino scesi tra il 2005 e il 2006.
Tra le altre iniziative delle chiese per il G8, una marcia funebre organizzata dall’Istituto di teologia e politica di Münster con mantelli neri in segno di lutto, insieme ad un incontro di riflessione sui peccati mortali del G8: superbia e petulanza, perché il G8 rappresenta solo il 13% della popolazione mondiale e decide sulle politiche per l’intera umanità; avidità e avarizia, perché rappresenta società che non si accontentano mai; ira, vendetta e guerra, per i conflitti imposti a popoli interi per risolvere i propri problemi economici; eccessi e gola, per gli sprechi di energia; ignavia e cinismo, per la mancata volontà politica di affrontare la fame e la povertà.



Giovedì, 07 giugno 2007