"Convocazione internazionale ecumenica sulla pace"
Pace giusta

di Cipax

Carissime, carissimi, vi scriviamo qui l'introduzione della recente pubblicazione del Cipax con la traduzione del Documento preparatorio alla "Convocazione internazionale ecumenica sulla pace" decisa dal Consiglio ecumenico delle Chiese per il maggio 2011 in Giamaica. E' un testo importante ed impegnativo. A Ginevra attendono osservazioni e contributi entro il Dicembre 2009. Vi preghiamo di dedicare attenzione e diffondere l'informazione su questa nuova tappa del "processo conciliare su giustizia, pace e salvaguardia del creato". In questa Introduzione troverete storia e indicazioni sulla partecipazione alla stesura finale del documento finale. Il Cipax ha curato la traduzione e pubblicazione (48 pp, € 5,00) e si pone a servizio di quanti intendano partecipare a tale scrittura collettiva.
Fraternamente, Gianni, Giorgio, Cristina, Claudio e Stefano

Premessa “Pace giusta”
 
Kingston, Giamaica, perché? Perché in quell’isola caraibica dal 17 al 25 maggio 2011 si terrà la Convocazione ecumenica internazionale per la pace (IEPC, in sigla inglese), sul tema Gloria a Dio e pace sulla terra. La singolare iniziativa, naturalmente, non nasce improvvisata: essa è lo sbocco di un lungo cammino, del quale vogliamo qui dare i flash essenziali.
      Già la V Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC; WCC in sigla inglese), celebrata a Nairobi nel 1975, aveva iniziato a riflettere sui problemi ecologici, in particolare interrogandosi criticamente sulla “sostenibilità” di un certo tipo di sviluppo del tutto irrispettoso dell’ambiente. La successiva e VI Assemblea – Vancouver, Canada, 1983 – approfondì ed allargò il discorso, prevedendo un mutuo impegno per un "Processo conciliare per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato”. Alle luce di questo processo, nel 1990 si tenne a Seoul una Convocazione proprio per approfondire il senso di quel cammino. L’appuntamento coreano dimostrò, però, la difficoltà dell’impresa, soprattutto perché non unanimi furono le prospettive evidenziate per raccordare l’annuncio del Vangelo, la vita delle Chiese e il loro impegno concreto per il prospettato cammino conciliare.
      Alla VIII Assemblea generale del CEC (Harare, Zimbabwe, 1998) si decise che gli anni 2001-2010 sarebbero stati dedicati ad un “Decennio per superare la violenza”; e la IX Assemblea generale (Porto Alegre, Brasile, 2007) volle che il “Decennio” si concludesse nel 2011 con l’International Ecumenical Peace Convocation. Nel 2007 il Comitato centrale del CEC ha infine scelto Kingston, capitale della Giamaica, come sede dell’IEPC, e quindi è partita concretamente la preparazione dell’incontro ed iniziata la stesura del documento-base, che è stato infine approntato a Ginevra nella primavera del 2009. 
      A coordinare il lavoro di preparazione dell’incontro giamaicano è stato scelto dapprima il teologo tedescoGeiko Müller-Fahrenholz. Questi ha subito precisato che momento decisivo dell’IEPC sarebbe stata l’adozione di una Dichiarazione per la cui redazione si sarebbe cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di gruppi legati alle varie Chiese, e impegnati nei problemi della pace e della riconciliazione. I quattro anni di preparazione dell’evento, affermava ancora il coordinatore, sarebbero stati caratterizzati dall’invio di “Lettere viventi”, cioè di delegazioni che avrebbero visitato fraternamente Chiese, o Paesi particolarmente tribolati dalla guerra e dalla violenza [nel giugno 2009 è stato il turno dei Territori palestinesi occupati, in luglio ci sono state le visite in Bolivia e nella Repubblica Democratica del Congo], e dove più difficile appariva il cammino della riconciliazione verso la pace. Dal 1 settembre 2008 il posto di coordinatore del gruppo di lavoro IEPC è stato preso da Nan Braunschweiger.
      Non vi è bisogno di ribadire quanto sia necessario, oggi, nel mondo, che tutti i cristiani, memori dell’Evangelo, cerchino di rendere gloria a Dio proprio impegnandosi per la pace, il grande dono che rende possibile ad ogni donna e ad ogni uomo – gloria del Dio vivente – di vivere una vita degna, liberata dalle angosce, dalle oppressioni e dalla violenza.
     Dal Medio Oriente, all’Africa, alla Colombia, alla Cina molti popoli oggi patiscono terribili sofferenze e inaudite violenze: guarire queste piaghe spetta a tutte le donne ed a tutti gli uomini di buona volontà, e, in tale contesto, le discepole ed i discepoli di Gesù sono invitati a fare la loro parte, senza rivendicare primogeniture, ma tuttavia impegnandosi con dedizione totale per una causa decisiva per il futuro dell’intera umanità.
     L’IEPC di Kingston non ha certo la pretesa di poter, da solo, assicurare al mondo la pace: la Convocazione è, anch’essa, solo una tappa di un cammino lungo, ampio, difficile nel quale sorelle e fratelli appartenenti a Chiese, religioni, popoli diversi, si danno la mano per servire il bene dell’umanità e ravvivare la speranza per un futuro del quale ora debbono mettere le basi.
     Come ha fatto per altri precedenti e importanti eventi ecumenici – in particolare le Assemblee ecumeniche europee di Basilea (1989), Graz (1997) e Sibiu (2007), e la Convocazione di Seoul (1990) – il Cipax, nel suo piccolo, darà il suo contributo per far accrescere la sensibilità, in Italia, dell’appuntamento di Kingston; intanto pubblicando, in una propria traduzione dall’inglese, il documento preparatorio; altre indicazioni saranno rese note nei prossimi mesi.
     Tutte e tutti che lo desiderino – come singoli e come comunità – hanno la possibilità di contribuire a migliorare questo testo-base, inviando alla sede centrale del CEC (all’indirizzo indicato alla conclusione del testo; con interventi ovviamente brevi e puntuali, possibilmente redatti in inglese o in francese; oppure allo stesso Cipax, che provvederà ad inoltrare il messaggio), le loro riflessioni e proposte; che, per essere prese in considerazione, dovrebbero arrivare a Ginevra preferibilmente entro il 31 dicembre 2009.
     Con l’augurio reciproco di un impegno fecondo e di una preghiera sincera per la gloria di Dio e la pace sulla terra, ci diamo la mano in cammino verso Kingston.
 
Roma, 16 luglio 2009                                            Il Cipax
 
 
 
 


Domenica 20 Settembre,2009 Ore: 17:11