Fraternità e bene comune: addio...

di Mario Mariotti

Fra i tanti negativi che sono inclusi nella nostra cultura, nel nostro modo di essere e di determinarci: penso a come noi concepiamo la libertà, che non include quella al bisogno, la quale a sua volta, limita sostanzialmente tutte le altre, penso al nostro modo di concepire la democrazia dimenticando che essa esiste solo in presenza di un'informazione connessa alla verità, mentre oggi essa è alle dipendenze del pensiero unico del neoliberismo capitalista (progetto che sta incancherando tanto il profondo dell'uomo...quanto lo "universo mondo"; fra i tanti negativi, dicevo, ai quali sarebbe più che urgente porre rimedio, ce ne sono due la cui negatività viene sottovalutata, mentre. essi andrebbero considerati due priorità, rimuovendo le quali molti altri problemi potrebbero avviarsi a soluzione. Mi riferisco al tema della competizione ed a quello delle tasse.
Partiamo dal primo. Oltre a considerare dei dogmi il capitalismo ed il mercato, anche la competizione viene recepita come dogma e come un dogma positivo al quale non ci si deve sottrarre, e che sarebbe i1 rimedio a1le crisi che sistematicamente che, di tanto in tanto coinvolgono la nostra economia e, di riflesso, tutta la società. Tutta l'informazione, e la stessa Chiesa, la prima intenzionalmente e la seconda più inconsapevolmente, ne ignorano la malignità strutturale; e non si accorgono che essa è un cancro che soffoca la fraternità, la solidarietà ed alla fine anche la libertà. Producendo essa, un mutamento antropologico per cui noi, nel prossimo, non vediamo più delle persone come noi, coi nostri desideri e problemi, ma solo degli avversari da superare, dei concorrenti da battere, degli avversari da tenere sotto controllo, dei nemici che ci possono fottere anche in rapporto al lavoro, cioè, ad uno dei diritti umani fondamentali, tutto questo non fa altro che decretare la morte non formale, ma sostanziale della solidarietà, del sindacato, della Sinistra ed anche della nostra religione cristiana, trasformando il progetto dell'Incarnazione proposto dal Signore, in una psicoterapia consolatoria che indica nell'al di là il solo luogo dove saranno risolti i problemi dell'al di qua!
Passiamo ora all'argomento tasse. Queste ultime sarebbero, anzi sono "condivisionismo strutturale": chi più ha, più deve contribuire al bene comune. I1 soccorso all'affamato ed all'assetato si identifica col precedente progetto incluso nella nostra Costituzione, secondo la quale il discorso "meno tasse a tutti" è un'idiozia, perché esse devono essere differenziate secondo la capacità-contributiva di ciascuno. Questo significa meno tasse solo ai poveri, e più tasse ai ricchi. L'odio per questo meccanismo di condivisione, invece e purtroppo, coinvolge tutti, anche i poveri che ne sarebbero avvantaggiati; e mentre tutti ululano per la insufficienza e l'inefficienza dei servizi, gli stessi tutti cercano di evadere da tale meccanismo, e si ritengono dei furbi se riescono a farlo.
Come fare a spiegare al prossimo, e la Chiesa sarebbe la prima a doverlo fare, che l'evasione fiscale significa meno dottori negli ospedali, meno insegnanti nelle scuole, meno vigili per le strade, meno giudici a far funzionare la giustizia, e via di seguito. Come fare a spiegare al prossimo che la mancanza di fondi alla sanità è concausa della morte di coloro che non vengono curati in tempo, che
devono aspettare mesi per gli esami di laboratorio, che devono soffrire perché mancano i fondi per la ricerca, e quindi vengono meno i progressi della medicina? Nessuno celo ha mai raccontato, ma con l'evasione fiscale, se essa è molto consistente ed elevata, noi ci troviamo di fronte ad un vero peccato mortale, dato che essa incide anche sul servizio essenziale della sanità, e quest'ultima, se è inadeguata, se non uccide, però lascia morire.
E perché S.R.Chiesa trascura questo tipo di pastorale? Forse perché essa stessa colpita da questa malattia, e rifiuta di pagare l'IMU sul proprio patrimonio immobiliare; IMU che sarebbe molto consistente, tanto consistente da poter dare un contributo sostanziale al problema degli immigrati, oltre che a rendere lei stessa credibile quando proclama beati i poveri ed invita il prossimo ad aiutarli con una solidarietà inclusiva.
Come concludere questa riflessione, che avrebbe un bisogno estremo di venir accolta ed amplificata, ed invece lascierà il tempo che trova, perché l'odio per le tasse l'abbiamo nel DNA, e la malignità della competizione ci rimane del tutto sconosciuta?
 
negli USA, è un pilastro della loro cultura, ed essi insegnano la fraternità e la fiducia nel prossimo portando i bambini al poligono di tiro ad imparare a sparare appena possono reggere un'arma. E noi? stiamo seguendo il modello, e siamo degli scolari diligenti... vedi femminicidio... '



Domenica 11 Marzo,2018 Ore: 10:21